"Sindaco, vado a comprare la fascia tricolore...". Giangrandi guida la rivolta per salvare il parcheggio

Il leader del movimento attacca Lucchi: "Un partito? Non si aggiri il problema"

Marco Giangrandi

Marco Giangrandi

Cesena, 6 ottobre 2015 - Marco Giangrandi, presidente del comitato ‘Centro anch’io’. Il sindaco Lucchi la considera il capo dell’opposizione... «Infatti sto andando a comprare una fascia tricolore...».

Scherza?

«In realtà sì, anche perché sono un elettore del Partito democratico da sempre».

Ma è anche l’incubo di Paolo Lucchi, molto più delle opposizioni vere...

«Forse perché le opposizioni, su questo argomento, sono state poco attive».

Mosce?

«L’ha detto lei...»

Quindi, giocoforza, se ne deduce che il fronte fuori dal palazzo siete voi.

«Ci siamo organizzati, abbiamo raccolto 7.432 firme, coinvolto oltre 300 persone. Forse per capacità organizzativa ci hanno scambiati per l’opposizione. Per me, per noi, è solo democrazia partecipata».

Ok ok ma al momento, dopo Lucchi e il Sensi del Cesena calcio, è lei il cesenate più in vista. Lo sa?

«Mah... ho famiglia e due lavori. Difficilmente accetterei di fare il sindaco».

Però ha radunato e organizzato un pezzo di popolo, ha messo la freccia a opposizioni e associazioni di categoria. Cosa le manca, in fondo?

«Non posso dire quello che farò tra un paio d’anni. Ma una cosa è certa: non mi farei mai divorare il fegato. Fare il sindaco, oggi, è uno dei lavori più duri e più pazzeschi».

Pazzeschi?

«È come farsi in quattro per organizzare un matrimonio sapendo, in anticipo, che qualcuno non sarà contento e te lo farà poi pesare per almeno cinque anni».

Beh, questa è una carezza a Lucchi...

«In realtà no, perché non puoi decidere di incidere così sulla vita di tante attività economiche e non ascoltare il grido di dolore che sale dal cuore della città».

Lucchi dice di avere condiviso il progetto di piazza della Libertà con la città?

«Davvero? Condividere una cosa imposta dall’alto è invitare alla partecipazione? A nostro avviso non è così e infatti siamo ancora qui».

Altro risvolto della medaglia. Ai politici si imputa la scarsa propensione alle decisioni. Paolo Lucchi ci prova e il centro si solleva come non mai?

«L’ho detto prima. Eliminare il parcheggio significa mettere a repentaglio la sopravvivenza di diverse attività. Ecco perché servirebbe condivisione».

Se il sindaco tornasse indietro vi sciogliereste?

«In realtà per abbassare la temperatura sarebbe bastato davvero poco. Rinviare i lavori di qualche mese per aumentare i margini di discussione avrebbe certamente aiutato».

Ma la storia non si fa con i se. La realtà dice che voi siete la prima opposizione alla maggioranza, adesso.

«Questa, da parte di Lucchi, è una tecnica. Ridurre la protesta ad opposizione politica significa, prima di tutto, marginalizzare le persone e, poi, ridurre il problema a questione di parte. Ma questo lo abbiamo capito per tempo».

Sa che parla da candidato sindaco?

«Macché, pero...»

Però?

«Però fa piacere sentire la fiducia delle tante persone. Quando il sabato mattina passeggio per il centro storico sento forte il ringraziamento di molti cesenati».

Quanti sarete giovedì per la manifestazione?

«Impossibile fare previsioni. Ci aspettiamo comunque una forte adesione. Anche quando iniziammo, nel novembre 2014, non ci saremmo mai aspettati questa partecipazione».

Adesione trasversale o, come sussurra il primo cittadino, freccia a destra alle opposizioni?

«Questo è sviare il problema vero. Anzi il Pd dovrebbe sapere che tra le tante firme raccolte molte arrivano da famiglie di sinistra. Siamo un movimento trasversale e forse la maggioranza lo ha capito troppo tardi, altrimenti avrebbe avuto un atteggiamento diverso».

Il prossimo appuntamento la campagna elettorale?

«No, la salvezza del centro storico. Giovedì scendono in strada persone, non partiti».