Strage di Parigi, la Marsigliese risuona in piazza del Popolo: le foto

Centinaia di cesenati riuniti per commemorare le vittime e dire no al terrorismo FOTO La manifestazione

Cesena, manifestazione per ricordare le vittime degli attentati di Parigi (Foto Ravaglia)

Cesena, manifestazione per ricordare le vittime degli attentati di Parigi (Foto Ravaglia)

Cesena, 15 novembre 2015 - All'inizio è come una veglia. Quattrocento persone riunite spalla contro spalla in piazza del Popolo (foto), in silenzio, raccolte davanti a una fila di ceri accesi sui gradini di palazzo Albornoz. Perché come sussurra un ragazzo nelle retrovie, davanti ai morti, a così tanti morti, ogni parola è inutile, se non di troppo. Bastano il silenzio, la commozione e la solidarietà, i sentimenti che hanno ispirato i presenti a partecipare alla manifestazione organizzata in poche ore dal Comune e dai sindacati in solidarietà alle vittime degli attentati di Parigi (la Lega Nord si è dissociata e non ha aderito).

«Di notte non sono riuscito a dormire - racconta chi ha deciso di scendere in piazza indossando una sciarpa rossa, bianca e blu - ho seguito i telegiornali sentendomi impotente davanti a una tragedia di questa portata. Oggi invece sono qui senza sentire il bisogno di parlare, ma semplicemente per dimostrare la mia solidarietà». Poi il clima cambia. Gli altoparlanti suonano la Marsigliese e dal loggiato si alzano le bandiere. A fianco allo stendardo francese sventola il vessillo color arcobaleno. I colori della pace avvolgono anche un gruppetto di ragazze coi capelli raccolti in un velo, che assistono alla manifestazione nelle prime file. Ci sono i saluti istituzionali del presidente del consiglio comunale Simone Zignani e del sindaco Paolo Lucchi, che al collo porta il tricolore italiano e in mano stringe quello d’Oltralpe.

Poi tocca a Kentoum, che è una delle ragazze con la bandiera della pace e che parla a nome della sezione femminile cesenate dei Giovani Musulmani Italiani: «Il terrorismo non ha religione - comincia - Ieri dei delinquenti hanno ingiustamente usato il nome di Allah». Applausi. Tanti, di tutti. Kentoum chiede all’umanità di unirsi contro la violenza e recita un versetto del Corano nel quale l’assassino di un uomo viene considerato come colpevole dell’uccisione dell’umanità intera. Sulla stessa linea di ferma condanna si schiera un rappresentante della comunità islamica, dopo di che il microfono passa di mano in mano a tante altre persone. C’è la mamma che si commuove al pensiero di tutte le altre mamme che hanno salutato le loro figlie in partenza per un concerto e non le hanno più viste tornare. E c’è l’insegnante che parla dei suoi ragazzi: «Questa mattina stavo male, parecchio male. I miei alunni se ne sono accorti e hanno detto: ‘Prof, se noi da ora ci diamo la mano, a primavera gli alberi fioriranno di nuovo’. E’ tutto qui. Hanno ragione loro. Dobbiamo ascoltare di più i nostri ragazzi». Domani dalle 20 in tutti i Comuni del Rubicone e a Cesenatico verranno organizzate delle fiaccolate in memoria delle vittime.