Perizia per la morte di Manuela Manco

Tra i quindici indagati ci sono anche due medici di famiglia

Manuela Manco aveva 34 anni e abitava a Gambettola col marito e una figlia

Manuela Manco aveva 34 anni e abitava a Gambettola col marito e una figlia

Cesena, primo maggio 2015 - Muove i primi passi l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Manuela Manco, la donna di 34 anni di Gambettola deceduta domenica 8 febbraio all’ospedale Bufalini a dove era stata ricoverata una settimana prima per le complicazioni di un’influenza dalla quale era derivata una polmonite. L’inchiesta è stata originata dall’esposto presentato dai famigliari della donna deceduta; allegata all’esposto c’era tutta la documentazione sanitaria relativa alla malattia della donna, compreso il referto dell’autopsia che ha evidenziato un’embolia polmonare come causa diretta del decesso.

Dopo che un paio di settimane fa la Procura della Repubblica aveva fatto recapitare una quindicina di avvisi di garanzia ad altrettanti medici che avevano trattato Manuela Manco dal momento in cui si era ammalata d’influenza a quando era deceduta, nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari Luisa Del Bianco ha deciso di procedere alla perizia medico legale richiesta dal pubblico ministero Michela Guidi, affidandola al professor Franco Tagliaro, direttore della sezione di Medicina legale della Scuola di medicina e chirurgia dell’Università di Verona.

Nei prossimi giorni a Verona saranno effettuati gli accertamenti medico legali ai quali parteciperanno anche i consulenti nominati dagli avvocati Moreno Maresi di Rimini, Giuseppe Giampaolo di Bologna, Antonella e Alessandro Monteleone e Carlotta Mattei di Cesena, che si occupano della difesa dei medici che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia (due medici di base e quelli che hanno avuto in carico Manuela Manco al Pronto soccorso e nei reparti di Medicina d’urgenza e di Terapia intensiva). Tra i consulenti nominati dalle difese spiccano i nomi dei professori Giuseppe Fortuni e Luigi Mastroroberto, entrambi di Bologna.La famiglia della donna, tutelata dall’avvocato Saschia Soli ha nominato come consulente il medico legale Sergio Scalise Pantuso. Le relazioni medico legali dovranno essere completate entro l’8 luglio prossimo, e la discussione davanti al giudice per le indagini preliminari è stata fissata per il 21 settembre.

Molteplici sono le questioni da risolvere: in primo luogo quel che è accaduto prima del ricovero in ospedale, cioè se la malattia di Manuela Manco sia stata sottovalutata e il ricovero disposto in ritardo. Altra cosa da valutare è se l’iter ospedaliero sia stato corretto, cioè se l’aggravarsi delle condizioni della donna sia stato adeguatamente fronteggiato. Infine c’è il problema dell’insufficienza respiratoria: pare che i sanitari dell’ospedale Bufalini abbiano scartata, dopo averla valutata, l’ipotesi di trasferire la malata a Bologna per sottoporla a ossigenazione extracorporea del sangue (a Cesena questa attrezzatura non c’è). La valutazione di tutte queste questioni dovrà essere filtrata dallo stato particolare in cui si trovata la donna, incinta di 26 settimane. Alla fine, quando ormai la situazione era disperata, è stato effettuato un intervento di taglio cesareo ed è nata Maddalena, una bimba che sta ancora lottando, circondata dall’affetto del padre e della sorellina di tre anni, per superare i numerosi problemi che si sono presentato nelle prime settimane di vita. Le sue condizioni generali sarebbero tuttavia in miglioramento.