«Assegnate al Pirata il Giro d’Italia del 1999»

Inchiesta sull’esclusione dalla gara riaperta. Il patron della Mercatone Uno chiede «giustizia»

La storia sportiva del Pirata, morto il 14 febbraio 2004 a Rimini, potrebbe essere riscritta

La storia sportiva del Pirata, morto il 14 febbraio 2004 a Rimini, potrebbe essere riscritta

Cesena, 29 ottobre 2014. Scrivere il nome di Marco Pantani accanto a quello del Giro d’Italia 1999, consegnando idealmente al campione romagnolo (squalificato nella tappa di Madonna di Campiglio) quel titolo poi vinto da Ivan Gotti davanti a Paolo Savoldelli e Gilberto Simoni. È questa la missione impossibile dell’avvocato Marco Baroncini. Il mandato glielo ha dato il presidente della Mercatone Uno (il team per cui correva il Pirata) Romano Cenni, alla luce delle novità giudiziarie emerse nell’ultimo periodo. Come noto, la Procura di Rimini ha infatti riaperto le indagini sulla morte del ciclista con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Parallelamente, quella di Forlì, un fascicolo contro ignoti sull’esclusione subita da Pantani il 5 giugno di 15 anni fa durante il Giro d’Italia che, a detta di molti, gli avrebbe certamente regalato il secondo successo consecutivo nella corsa rosa. Da qui l’istanza di Cenni, «il primo tifoso del Pirata», ricorda l’avvocato Baroncini. «Per ora c’è il dubbio che quel Giro sia stato alterato – osserva il legale – e a me sta il compito di raccogliere prove in tal senso. Quando ci saranno, chiederemo la revisione del provvedimento di esclusione di Pantani dalla corsa». Detta in altri termini: «Secondo Cenni, e non solo lui, quella corsa va ridata a Pantani».