L’Aventino della parola contagia anche i quartieri

Si pensa a una dimissione in massa della minoranza

Le opposizioni abbandonano il consiglio

Le opposizioni abbandonano il consiglio

Cesena, 27 novembre 2016 -  Come opporsi ad una maggioranza? C’è chi sceglie la protesta plateale, chi tenta mediazioni, chi è più pacifico e chi è guerrafondaio. Poi c’è chi, sdegnato, fa valere il silenzio. Ed è questo che stanno facendo i consiglieri d’opposizione di Cesena, dando vita al primo ‘Aventino’ che si sia mai visto in consiglio comunale. Deprecato dai ‘dem’ e sostenuto dai detrattori della giunta, il metodo è finito per essere più importante del merito: giusto o sbagliato protestare con l’assenza?

Ma il merito i consiglieri di Libera Cesena (che ha lanciato la protesta) lo hanno bene in mente. E la vicenda, spinosa, del caso Dionigi è la punta di un iceberg che ora vuole elevarsi dal pelo dell’acqua. Il lamento delle minoranze è sempre lo stesso: il Partito democratico e il consiglio comunale, con la sua maggioranza, sono troppo schiacciati sulle posizioni del sindaco Paolo Lucchi. Mancano, secondo loro, spazi di confronto davvero democratici.

D’altronde l’elezione diretta del sindaco serve proprio a questo: a fortificare il primo cittadino e le sue azioni, senza più fratture tra eletti e giunta che portavano a rallentamenti e depauperamenti dell’azione amministrativa. La protesta però va avanti e ora rischia di sfociare persino nei gangli periferici dell’amministrazione: i quartieri.

C’è chi dice che in questi giorni si stia progettando un nuovo gesto, altrettanto plateale. Il ritiro da tutti i dodici quartieri di Cesena dei consiglieri di minoranza. Qualche scricchiolio si era già notato quando il presidente del quartiere Centro Urbano Tommaso Marcatelli aveva lamentato una mancanza di considerazione per l’ente di secondo livello. «La giunta bypassa i consiglieri, così non contiamo nulla!», aveva tuonato.

Il gesto dell’Aventino in consiglio comunale ha cominciato a fare presa sui nominati nei quartieri e ora l’idea è la dimissione di massa, cosa che destabilizzerebbe del tutto il già precario sistema dei quartieri. In quegli organi, infatti, manca già una delle due principali forze d’opposizione: il Movimento 5 stelle. Per protesta contro il metodo della nomina (e non dell’elezione) i grillini hanno rinunciato ai loro posti. Se rinunciasse anche Libera Cesena allora i quartieri sarebbero monocolore. Ed ecco la lista dei consiglieri di Libera Cesena quartiere per quartiere: 4 consiglieri al Centro Urbano, 3 al Cesuola, 3 al Fiorenzuola, 3 al Cervese Sud, 3 all’Oltre Savio, 2 al Valle Savio, 2 a Borello, 3 al Rubicone, 3 al quartiere Al Mare, 3 al Cervere Nord, 3 al Ravennate e 3 al Dismano. Alcuni di questi quartieri, senza questi numeri, decadrebbero.