Don Mirco, il prete in giuria a Miss Suocera

"Nessun imbarazzo, è una festa genuina. E io ho tante suocere in parrocchia"

Don Mirco Bianchi (foto Pasolini)

Don Mirco Bianchi (foto Pasolini)

Cesena, 31 maggio 2016 - Un prete in giuria per Miss Suocera, il concorso di Paolo Teti, l’altra sera nella finalissima a Gatteo Mare (vinta da Meris Poli, 52 anni, di Gardone Val Trompia). Qualcuno ha gridato allo scandalo, ma lui don Mirco Bianchi, 41 anni, parroco di Gatteo Mare e Villamarina, se la ride di brutto.

E’ la prima volta che fa il giurato nel concorso di Miss Suocera?

«Sì. Me lo ha proposto Paolo Teti che ho conosciuto in questi anni di ministero a Gatteo Mare e a Villamarina. E io ho accettato».

Quindi nessun peccato per un prete?

«Assolutamente no. Anzi è una manifestazione simpatica, gradevole, non volgare e sana, dove ancora non si fa confusione e l’eletta è una donna».

Lei però la suocera non ce l’ha.

«Questo è vero, però è bello averne tante di suocere nella stessa sera. Io in parrocchia non ho la suocera, però le tante suocere presenti nella realtà parrocchiale portano la saggezza della tradizione».

Chiede consigli alle sue ‘suocere parrocchiali’?

«Spesso, perché sono molto attente e premurose e mi consigliano con lo stesso bene che vogliono al proprio genero. Io sono una sorta di loro genero nella vita e padre nella fede».

Come giudica questi concorsi? «Richiamano ciascuno di noi a una verità di questa terra. Abbiamo assistito alla elezione di Miss Suocera 2016, ma hanno anche sfilato Miss Mamma, Miss Nonna, Il Babbo più Bello e la Supercoppia Italiana. Queste manifestazioni ci richiamano ai veri ruoli familiari, non artificiali, che ciascuno di noi ha: la suocera è suocera, la mamma è mamma e il babbo è babbo».

Ma un prete ci sta bene in mezzo a questi concorsi?

«Il palco è di fianco alla chiesa di Gatteo Mare in piazza della Libertà e gli spettacoli iniziano ogni sera dopo la Messa delle 20.45. Io sostengo e sosterrò questi concorsi e questi spettacoli perchè sono ancora genuini. Diversamente non condividerei».

Un prete cosa giudica e cosa guarda quando dà il voto a una concorrente Miss Suocera?

«Giudico secondo il regolamento della manifestazione, cioè la simpatia, la bellezza, l’abilità, ma anche secondo il Vangelo perché prima di tutto sono prete. Non posso rinnegare la mia identità. Ogni giurato ha un carisma unico, altrimenti saremmo tutti stampini». Lei ha anche ballato sul palco. «Quattro passi di valzer con una suocera ultrasettantenne. Siamo nella terra di Romagna Mia».

Cosa l’ha colpita di più in questa serata?

«Oltre alla simpatia e alla abilità delle suocere, una di loro ha recitato a memoria sul palco un pensiero di Madre Teresa di Calcutta in cui richiama l’importanza di non fermarsi neppure davanti alla tempesta. Un messaggio di speranza per ciascuno di noi».