Cesena, 1 dicembre 2013 - RIENTRAVANO da una giornata di caccia, col sole al tramonto e il buio che iniziava a calare intorno agli alberi. Un rumore, quando erano ormai a pochi passi dalle auto e un movimento di fronde vicino al crinale della collina. Un colpo e subito dopo un grido. Il grido di dolore di una donna colpita, che cade a terra e chiede aiuto.

IERI intorno alle 17.30 un incidente di caccia ha casato una grave ferita alla gamba sinistra di Amalia Favruzzo, una donna di sessant’anni originaria di Portogruaro in Veneto, ma ora residente nel cesenate, in una casa isolata in mezzo al verde, tra Acquarola e Montereale. La signora si trovava proprio nei pressi della sua abitazione quando è stata colpita. Pare stesse raccogliendo della legna in un campo coltivato a vigneto quando è stata ferita. Una volta caduta, è scivolata poi per una decina di metri lungo il crinale.
Visto quanto accaduto, la richiesta di soccorso è stata immediata: sul posto sono arrivate un’ambulanza, l’automedica, una squadra dei vigili del fuoco e gli uomini del commissariato di polizia, che si occuperanno delle indagini. Il terreno si raggiunge da via Garampa, poco oltre l’abitato di Acquarola: sulla strada si affaccia il cancello, ma l’abitazione della signora è più all’interno, immersa nella quiete: un edificio azzurro a un piano, circondato da un meraviglioso panorama. L’incidente è avvenuto proprio nei pressi della casa. I primi a prestare soccorso sono stati i pompieri, che sono scesi lungo il dislivello con una corda e la barella spinale del 118 sulla quale hanno caricato la donna, mettendola in sicurezza prima di consegnarla nelle mani dei sanitari. La ferita alla gamba è molto grave ma la signora, rimasta cosciente, non dovrebbe essere in pericolo di vita. Dopo le prime cure prestate sul posto, l’ambulanza si è diretta verso il pronto soccorso del Bufalini.

A SPARARE è stato un ventinovenne di Ponte Pietra, che era a caccia con lo zio. «E’ una zona che frequentiamo spesso - hanno raccontato -, in cerca di beccacce, lepri o fagiani. La giornata era finita, stavamo rientrando, camminando separati l’uno dall’altro, quando c’è stato quel rumore in mezzo al verde». Terminate le operazioni di soccorso, durate oltre un’ora, il giovane che ha sparato è stato ascoltato in commissariato dagli agenti: a loro ha raccontato la sua versione dei fatti, che ruota intorno al tragico errore. In quell’area la caccia è consentita. Il ventinovenne è stato indagato con l’accusa di lesioni personali aggravate