Giovedì 18 Aprile 2024

Rifiuti, giungla di tariffe per gli artigiani

Le imprese pagano la Tari con aliquote diverse a seconda del Comune Indagine di Confartigianato presentata al ‘No Tari Day’

Il ‘No Tari Day’ di Confartigianato

Il ‘No Tari Day’ di Confartigianato

Cesena, 27 novembre 2014 - Un parrucchiere di Verghereto paga la Tari, la tariffa sui rifiuti, 2,33 euro al metro quadro, mentre un parrucchiere a Gatteo 4,480 euro; Un’autofficina di Longiano paga di tariffa rifiuti 2,34 euro al metro quadro mentre nel comune adiacente di Montiano il costo è dii 4,48 al metro quadro. E questa sconcertante diversità di livelli su categorie omogenee è presente per tante altri settori di attività in tutti e 15 i comuni cesenati.

Sono solo alcune delle aporie e delle difformità emerse nel convegno promosso a compimento del No Tary Day di Confartigianato di fronte a oltre un centinaio di imprenditori che hanno subito negli ultimi due anni amenti superiori al 22% del tributo, pur in presenza di un calo di rifiuti del 10,56% dal 20010, solo nell’ultimo anno del 2,56%. Questo il punto inaccettabile, pur nella Provincia con i costi più bassi in regione, ma nel complesso ugualmente alti e iniqui: il fatto che calino i rifiuti e che si paghi di più.

Il responsabile area economico sindacale di Confartigianato Eugenio Battistini, accreditato esperto della materia, ha presentato una doviziosa indagine sulla situazione nei 15 comuni del cesenate e il segretario Stefano Bernacci ha chiesto ai comuni di sperimentare sistemi di raccolta domiciliare con pesatura puntuale in una zona artigianale tipo e inoltre di praticare sconti per locali sottoutilizzati a causa della crisi. Confartigianato ha avviato una petizione da consegnare ai Comuni che ha già raccolto numerose centinaia di firme.

Fra la miriade i dati divulgati spicca che nelle bollette pagate da cittadini e imprenditori sono finiti anche la quota degli insoluti non riscossi dal gestore che nel 2014 risultano pari 1,641 milioni e quindi i costi sono lievitati.

“La Tari si configura come una vera e propria tassa indipendente dai rifiuti prodotti in cui sono penalizzate le imprese con ampia superficie che producono pochi rifiuti o si pagano a parte lo smaltimento di quelli speciali”, ha rimarcato il segretario Bernacci.

Vito Belladonna, direttore Atersir Emilia Romagna, ha illustrato le esperienze nei comuni regionali che attuano la tariffa corrispettiva con pesatura puntuale: sono una ventina più altri sei che stanno utilizzando sistemi di pesatura puntuale ma adottano ancora la tassa e non la tariffa, e 11 Comuni che hanno attivato sperimentazioni. Sul dato dei costi di tali servizi, vanno però indagati. Per la raccolta domiciliare con pesatura puntuale alle imprese, secondo belladonna è consigliabile fare simulazioni o sperimentazioni.

Alberto Bellini, rappresentante Provincia Forlì-Cesena in Atersir, si è detto d’accordo sul principio di far pagare la stessa tariffa a categorie omogenee sul territorio e ha reso noto un dato molto interessante: il costo a tonnellata del servizio pubblico oggi è di 130 euro a tonnellata, nel mercato privatistico si arriva anche a cifre i 70-80 euro a tonnellata.

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