E’ di almeno sei milioni il buco del promotore

San Piero in Bagno, ora i clienti si organizzano per fare causa tutti insieme

La Finanza in azione

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San Piero in Bagno (Cesena), 24 marzo 2015 - È di 6/7 milioni di euro il ‘buco’ che l’ex promotore finanziario sessantenne di San Piero in Bagno si sarebbe lasciato alle spalle una settimana fa, quando ha avvertito la famiglia e i clienti che non era in grado di restituire i soldi che gli erano stati affidati da decine di persone (sembra siano una cinquantina solo fra Bagno e San Piero, ai quali ci sono da aggiungere quelli della Val Tiberina e di altre zone d’Italia). A questa cifra sono arrivati gli inquirenti che stanno cercando di verificare la fondatezza dell’ipotesi dei soldi dissipati nelle slot machine del Casinò di Veneria. Le verifiche da parte della Guardia di Finanza, alla quale l’uomo si è rivolto accusandosi di truffa e appropriazione indebita, sono doverose poiché la cifra è molto ingente: giocando un euro al secondo alle macchinette, per perdere sei milioni occorre giocare ininterrottamente per circa 70 giorni, 24 ore su 24, e senza tenere conto delle vincite. Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Filippo Santangelo.

In questi giorni i clienti si stanno organizzando per verificare la possibilità di recuperare qualcosa dei loro investimenti che ormai sembrano andati in fumo. Pare infatti che l’uomo da tempo non operasse per conto di qualche finanziaria che potrebbe far fronte agli ammanchi, ma agisse in prima persona. In paese c’è chi si sta dando da fare per organizzare una sorta di class action facendosi rappresentare collettivamente da un paio di avvocati, in modo da poter limitare le spese legali. E’ probabile che nei prossimi giorni venga convocato un incontro per decidere la strategia da seguire.

A Bagno e San Piero, ovviamente, non si parla d’altro da una settimana, quando ai clienti è arrivato un sms nella quale informava di non potere più restituire le somme che gli erano state affidate perché, anziché investirle in fondi comuni e polizze di vario genere, se li era giocati alle slot machine. Qualcuno ha pensato a uno scherzo di cattivo gusto, ma si è presto dovuto ricredere quando ha capito che nessuno riusciva a contattare l’ormai ex promotore finanziario.

La voce che gira in paese è che nessuno si fosse accorto della ludopatia che, a dire dell’ex promotore finanziario, l’avrebbe condizionato al punto da dissipare una cifra così ingente. L’uomo era molto noto e benvoluto, tanto che nel 2009, quando si era candidato al Consiglio comunale, aveva ottenuto un notevole numero di preferenze ed era stato eletto. Lo scorso anno, però, si era trovato in attrito con i colleghi della lista civica di opposizione e non aveva aderito all’iniziativa delle dimissioni in massa per protestare contro la partecipazione di Cesena all’Unione dei Comuni della Valle del Savio.