Bagno di folla e selfie con Pif / FOTO

Platea gremita per la serata dedicata al regista siciliano

Piazza del Popolo gremita per Pif (foto Ravaglia)

Piazza del Popolo gremita per Pif (foto Ravaglia)

Cesena, 11 luglio 2017 - C’era una piazza del Popolo gremita (molti spettatori si sono addirittura presentati portandosi le sedie da casa) domenica sera a dare il benvenuto a Pierfrancesco Diliberto, Pif per tutti, in occasione della serata di apertura della settima edizione di ‘Piazze di cinema’, la rassegna organizzata dall’amministrazione comunale e dedicati agli amanti del grande schermo e dei loro protagonisti.

Pif è arrivato in città intorno alle 20, circa un’ora prima dell’orario fissato per l’incontro col pubblico e si è fermato a bere un aperitivo da ‘Ghigo’ insieme all’assessore alla cultura Christian Castorri, che ha fatto gli onori di casa.

Il poliedrico artista è immediatamente stato notato da un nugolo di fan, che hanno circondato il suo tavolino chiedendo autografi e proponendo selfie, ai quali Pif non si è sottratto. Ad anticipare la proiezione del film ‘In guerra per amore’ (nel quale ‘Pif’ veste i panni sia di attore che di regista), c’è stata l’intervista con Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna.

Proprio il rapporto tra Cesena e la cineteca felsinea è stato citato da Castorri durante il suo discorso introduttivo, che rivolgendosi al numeroso pubblico presente ha evidenziato i lati positivi della collaborazione, tra i quali spicca l’ottenimento del contributo necessario a effettuare i lavori di riqualificazione del terzo lotto della Biblioteca Malatestiana, destinato a ospitare il Centro Cinema, oggi di casa al San Biagio.

Sullo stesso argomento ha opinioni diametralmente opposte il Articolo Uno, i cui rappresentanti hanno fatto avere a Pif, come a tutti i presenti, un volantino nel quale viene contestata la scelta di cambiare nome alla storica e rodatissima rassegna ‘Cliciack’ dedicata alle foto di scena e diventata negli anni marchio di fabbrica del centro cinema. In quest’ottica viene criticata l’ingerenza della Cineteca di Bologna.