I Traditori in gara a ‘Rock targato Italia’

La band romagnola, di pop indie, sarà a Milano per il contest

'I traditori': quattro ragazzi di San Piero in Bagno

'I traditori': quattro ragazzi di San Piero in Bagno

Cesena 14 settembre 2016 – La copertina del loro primo album mescola il surrealismo di Dalì ai fumetti di Crepax. All’interno sei tracce parlano dei sentimenti dell’attuale generazione giovanile in chiave pop indie raccontando, ad esempio, la malinconia di un amore finito con la grinta dei suoni ruspanti delle chitarre. Loro sono‘I Traditori’, quattro ragazzi dai 27 ai 30 anni di San Piero in Bagno arrivati in finale del contest musicale milanese ‘Rock Targato Italia’, indirizzato ai talenti emergenti del panorama musicale italiano.

La band romagnola è composta da Matteo Cavallini, Federico Valgiusti, Francesco Ricci e Leonardo Forcelli e martedì 20 settembre sfiderà, al Legend Club di Milano, gli altri 22 finalisti per portarsi a casa il primo premio: una campagna promozionale di quattro mesi che prevede l’invio di un singolo a oltre 700 radio e comunicati stampa a tutti gli operatori del settore.

Matteo Cavallini, chitarrista e tastierista del gruppo, cosa si prova a passare dai palcoscenici locali a quelli di una competizione nazionale a Milano?

«Siamo contenti di uscire dalla nostra zona, vogliamo farci conoscere il più possibile. La band è nata nel 2014 e ‘Rock Targato Italia’ è la prima esperienza fuori dall’Emilia Romagna. Siamo carichi per la finale!».

Com’è il panorama della musica emergente in Romagna?

«Oggi non si riesce a vivere solo con la musica. Infatti, io faccio il magazziniere in una ditta di San Piero in Bagno, Francesco Ricci (bassista) lavora nel settore turistico termale e Federico Valgiusti (chitarra, tastiere e voce) monta impianti di riscaldamento. L’unico di noi che si mantiene con la musica è Leonardo Forcelli (batteria, tastiere e voce), che ha studiato tanto e oggi insegna batteria ai ragazzi della zona».

Perché il nome ‘I Traditori’?

«Siccome Leonardo ed io suonavamo già insieme nella band ‘Visioni di Cody’, Francesco e Federico ci chiamavano, appunto, ‘i traditori’ perché non li avevamo coinvolti in un progetto musicale insieme. Allora abbiamo lasciato il vecchio gruppo e formato quello nuovo tutti e quattro mantenendo il nome che ci avevano dato».

Una volta riuniti avete composto ‘Novità’, il primo album. Di cosa parla? «Racconta dei sentimenti della nostra generazione, è come se avessimo fatto una foto al mondo che ci circonda, comprese le nostre esperienze personali». Qual è la traccia che sentite più vostra?

«Tutti i brani sono composti da noi. I testi li ha scritti Federico Valgiusti tranne ‘Cosa scegli’, composto da Francesco Ricci. La traccia che però ci rappresenta di più è ‘Parquet’ perché racconta le emozioni vissute da tutti quando finisce un amore, però in chiave ironica».

Finita questa esperienza, che progetti avete?

«Stop ai live per qualche mese perché vogliamo rinchiuderci in studio a registrare un vero e proprio disco. Ci servirà tempo, calma e concentrazione».