Verdena: «La musica? È volare via»

Stasera alla Rocca Malatestiana per Acieloaperto

SUL PALCO La band di musica indie

SUL PALCO La band di musica indie

Cesena, 8 settembre 2016 - «Giudice a X Factor io?! Non potrei mai farlo. Sono timido. Pensi che mi imbarazzo pure a fare un’intervista telefonica». Eppure, quando compone le sue canzoni, o quando canta e suona sul palco, riesce a travolgere il pubblico e a trasportarlo verso altre dimensioni.

«Perché la musica, ti fa volare». Alberto Ferrari, a cui abbiamo chiesto cosa pensa del debutto del collega Manuel Agnelli degli Afterhours nel talent di Sky, arriva questa sera a Cesena, alla Rocca Malatestiana, con i Verdena, per l’ultima data di Acieloaperto. La band bergamasca, da 20 anni icona dell’indie rock italiano, chiude in bellezza una quarta edizione che ha consacrato la rassegna cesenate come una delle proposte più interessanti nel panorama dei festival estivi nazionali. A Cesena avete già suonato, al Vidia, 12 anni fa. «Già! Ricordo che ci divertimmo molto. Belle sensazioni».

Ora tornate con un live particolare, giusto?

«Rientra nel mini tour di sei date dedicate al nostro ultimo progetto discografico, Endkadenz, uscito nel 2015 in due volumi. In realtà sono due album indipendenti l’uno dall’altro».

Il pubblico come ha preso questa scelta di non fare pezzi vecchi?

«Ci aspettavamo più rotture di palle, a dire la verità. Invece il riscontro fino ad ora è stato molto positivo».

E il tour europeo, com’è andato?

«Il pubblico era molto più numeroso rispetto ai nostri concerti in Italia. Bene, ma fino a un certo punto, perché in realtà fra la folla c’erano solo nostri connazionali. Mi ha un po’ spiazzato, questa cosa. Vedere quanti giovani italiani emigrano all’estero, intendo».

Ora tornerete in studio per un nuovo disco?

«Sì, non vedo l’ora di rimettermi al lavoro». Per Endkadenz avevate messo insieme 400 pezzi: c’è qualcosa da ripescare? «No, quei brani se ne sono andati, per sempre. Ricominciamo da zero. Ripartiamo a mente libera, per andare oltre. Ho una gran voglia di scrivere».

Un artista italiano che stima?

«Iosonouncane. È appena uscito un ep di quattro tracce in cui abbiamo collaborato. Noi abbiamo rifatto due brani del suo album ‘Die’ e lui ha rielaborato ‘Diluvio’ e ‘Identikit’, da Endkadenz vol. 1 e 2».

Siete soddisfatti della versione che ha dato ai vostri pezzi?

«Sì, sono fighissimi. Mi sono quasi commosso, quando li ho ascoltati. E pensare che abbiamo lavorato a distanza, ci siamo incontrati solo a progetto finito».

Indie o mainstream?

«Sono estraneo a questi discorsi. E ho dei problemi ad ascoltare musica italiana. Il testo, nella nostra lingua, è troppo fissato sulla realtà. E io non voglio pensare alla realtà».

Eppure i suoi testi sono in italiano.

«Sì, ma credo che non abbiano questo tipo di ancoraggio. La musica, per me, è andarsene altrove, volare via». Apertura cancelli ore 19, biglietti alle casse.

Carlotta Benini