Cesena 4 maggio 2012 - Mario Beretta è convinto che il campionato del suo Cesena, già retrocesso così come il Novara che incontrerà domenica, sia stato condizionato soprattutto nella sua gestione dagli infortuni: «Proprio così, in particolare per quanto mi riguarda. Troppi giocatori importanti in infermeria, sapete una squadra che lotta per salvarsi fa fatica a sopportare l'assenza di due, tre elementi contemporaneamente. Credevo che la lotta per restare in A fosse più serrata, fino a metà campionato è stato così poi noi e il Novara ci siamo staccati».

Si è soffermato anche sul gesto di Delio Rossi e ha detto. «Sicuramente è deprecapile ma capisco l'allenatore. Pure io, quando allenavo il Varese, sostituii un giocatore che si ribellò alla mia decisione. E' una brutta usanza di molti calciatori quando vengono fatti uscire dal campo prendere a calci il secchio dalla rabbia o affidarsi ad altri gesti plateali. Lo stadio comunque non deve essere una zona franca. Pure io a volte mi sono abbandonato a gesti non opportuni per un allenatore ma è il mio carattere istintivo che mi tradisce».

Torna alla gara di Novara, l'ultima volta che il Cesena (con Arrigoni in panchina) vinse fu proprio contro i piemontesi: «Per domenica recupererò Parolo, Comotto e Del Nero, invece per Iaquinta, Colucci e Lauro bisogna vedere».