Cesena, 14 febbraio 2011 - Avanti con Ficcadenti. Nonostante le nuvole minacciose della vigilia che facevano prevedere tempesta sulla panchina del Cesena in caso di sconfitta contro l’Udinese, a fine gara la società ha confermato la fiducia al tecnico marchigiano che guiderà il cavalluccio anche nella delicata trasferta di domenica prossima a Parma.

Non era affatto scontato, anzi, l’esonero di Ficcadenti era nel novero delle possibilità concrete. E le voci he già circolavano insistentemente sui probabili sostituti erano nitide.. Primo tra tutti quello di Alberto Cavasin, uno che la piazza cesenate la conosce bene per averla frequentata sia come giocatore sia come tecnico, poi, nelle ultime ore, si era fatto insistentemente avanti il nome anche di Franco Colomba ex mister del Bologna che però dovrebbe rescindere un accordo con Bologna fino al 2012. Alla fine l’ha spuntata ancora Ficcadenti in ‘barba’ a tutto e a tutti e non è la prima volta in questa stagione. Panchina bollente da tempo la sua, già dopo la sconfitta interna contro la Sampdoria alla nona di andata, quel gol di Pazzini in pieno recupero sembrava poter dare una spallata mortale al rapporto tra Ficcadenti e il Cesena. Ma il punto più critico è sicuramente stato dopo il crollo al “Manuzzi” nel derby contro il Bologna. Allora tutta la piazza chiese la testa dell’allenatore con tanto di contestazione dei tifosi a Villa Silvia, ma la società non fece una piega, ci pensò un attimo poi tirò diritto. Era il 2 dicembre, una vita fa. Tra il tecnico e la società c’è simbiosi di idee, di vedute: un elemento di razza che probabilmente è stato portante anche ieri. Nessun dirigente ha voluto commentare una decisione sorprendente se si pensa alla situazione in classifica e alla realtà delle cose, meno conoscendo il feeling tra il sodalizio e l’allenatore.

Probabilemente deve aver pesato anche la considerazione che non era l’Udinese la squadra contro la quale si poteva richiedere una vittoria a tutti i costi. I friulani sono stati ritenuti formazione di fascia alta ( Ficcadenti in conferenza stampa l’ha messa, in questo momento, sullo stesso piano di Milan e Napoli e non sbaglia) e la prestazione del Cesena, errori dei singoli a parte, non è stata da mani nei capelli. Campedelli e il suo staff devono aver anche considerato il fatto che chi ha cambiato l’allenatore, fina a ora, non ha in realtà ricevuto i benefici che sperava e la svolta sperata non è arrivata. Vedi il Catania o il Brescia (costretto a richiamare al timone Iachini dopo la fallimentare parentesi Beretta). Morale: il Cesena e Ficcadenti continuano il loro percorso, a ostacoli, insieme.