Cesena, 24 dicembre 2013 - E’ un Giorgio Lugaresi stanco, preoccupato ma estremamente chiaro quello che lunedì sera, in tv al ‘Bianconero d’autore’ su TeleRomagna, sfonda nel mondo bianconero soprattutto sulla delicata battaglia che sta portando avanti per la sopravvivenza del Cesena. Per lui è stato un anno difficile, impegnativo dal punto di vista societario e quello che sta per iniziare si preannuncia ugualmente duro e non lo nasconde: "Abbiamo il fiato corto, io e la dozzina di imprenditori coinvolti stiamo facendo il possibile, anzi  di più. Quest’anno abbiamo rispettato tutte le scadenze ma arriviamo sempre con l’affanno dopo la scellerata gestione precedente. Infatti non c’è da affrontare solo la gestione ordinaria ma soprattutto quella ereditata ed è pesantissima. Un paio di amici poi si sono un po’ defilati, forse non sono stato bravo io a tenere i giusti rapporti con tutti (si riferisce all’appassionato imprenditore milanese Marino Vernocchi ndr.). Ad esempio abbiamo un contenzioso Fifa con il Tokio per Nagatomo venduto da Campedelli per una somma elevatissima ma mai pagato, problemi simili con il Penarol per Rodriguez. Poi alcuni creditori che ai tempi della A, quando giravano milioni e milioni, stavano zitti ora forzano la mano, le difficoltà sono grosse".

Ed espressamente chiede l’intervento deciso del sindaco, dell’Amministrazione ricordando che il "Cesena è un bene straordinario per la nostra realtà, per la Romagna, va difeso come la biblioteca Malatestiana simbolo della cultura. Se la città dovesse perderlo non avrebbe più qualcosa di unico. A noi servirebbe un pool di aziende, e in zona ce ne sono delle importantissime che realizzano grossi utili. Non chiedo che entrino in società, capisco le loro difficoltà, ma vorrei un appoggio con sponsorizzazioni pluriennali  importanti come è già stato con altri imprenditori di spessore. Ci permetterebbe di programmare meglio, di non essere costretti a vendere con l’acqua alla gola e in fretta i giocatori più importanti e ne abbiamo davvero di interessanti".

Poi ha chiamato in causa, con toni pacati ma fermi, il sindaco Paolo Lucchi: "Io da solo non ce l’ho fatta a coinvolgere certe imprese, deve intervenire direttamente lui. Fino a ora ci ha appoggiato come intenti ma deve fare di più, in prima persona. Mi pare che io e il mio gruppo stiamo dimostrando a tutti d’essere persone serie, avvicinarsi al Cesena inoltre dà grande visbilità".

Interpellato ieri il primo cittadino è stato chiaro: "Sicuramente il Cesena è un bene molto importante per il territorio. Personalmente come sempre, e come è già stato un anno fa, sono pronto a fare la mia parte per coinvolgere altre realtà industriali ma non sarà facile, il momento economico per tutti è molto difficile".

Lugaresi poi ha spiegato, senza effettuare dribbling, il motivo di come durante la gestione Campedelli, lui che era pur sempre il secondo socio come importanza (33%), si sia estraniato e non abbia controllato quello che succedeva: "Sì, è il mio grande rammarico. Certo, avrei potuto inserire nel cda un uomo di mia fiducia ma la precedente società ha gestito il club in modo molto chiuso, erano in tre e così si muovevano. E’ sufficiente ricordare il sistema di ‘scatole cinesi’; è risultato infatti come il Cesena fosse controllato da una società che faceva riferimento non a Campedelli ma a un altro imprenditore a lui vicino (Tito Trovato ndr.). Insomma sarebbe stato difficile verificare bene, in situazioni come quella o sei dentro fino in fondo oppure è dura sapere cosa accade".

A chi gli ha chiesto poi quanto durerà il contratto di Rino Foschi, il direttore tecnico considerato fondamentale, è stato esplicito: "Lui firma accordi solo per un anno, il suo scadrà a giugno. E’ venuto nel Cesena perché ci sono io, lo stesso è stato per me nei suoi confronti. Se riusciamo a salvare la società resterà sicuramente al mio fianco". 

Così replica il sindaco Paolo Lucchi: ''Concordo con Giorgio: il Cesena è un valore sportivo collettivo, per la nostra città così come per l’intera Romagna. Anche per questo, su richiesta di Giorgio stesso, assieme al Presidente della nostra Provincia, Massimo Bulbi, giusto un anno fa ho cercato di garantire il mio supporto al Cesena durante la fase di difficoltà più acuta, nel rapporto con il nostro sistema di imprese. Giorgio allora riconobbe l’importanza di un impegno corale e, assieme a lui ed a Massimo, ringraziammo.