Cesena, Europei under 21. Lugaresi: "Un errore rinunciarvi"

Il presidente del Cesena contesta la svolta anti-azzardo del Comune

BIANCONERO Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena

BIANCONERO Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena

Cesena, 12 ottobre 2016 - Sorpreso e un po’ arrabbiato. Così Giorgio Lugaresi, presidente dell’Ac Cesena si pone davanti alla decisione dell’amministrazione comunale di ritirare la disponibilità della città ad ospitare la fase finale degli Europei Under 21 che si terranno nel 2019.

Il «niet» del sindaco Paolo Lucchi è maturato a seguito della sottoscrizione, da parte della Federazione Italiana Gioco Calcio, dell’accordo di sponsorizzazione con Intralot, società di scommesse sportive e di gestione delle scommesse on line. Una presa di posizione che mira, da parte del Comune, a sostenere i valori etici dello sport e frenare i danni sociali ed economici che il fenomeno del gioco d’azzardo produce, ma è anche un provvedimento tutt’altro che indolore per lo stadio Manuzzi e per il Cesena.

«Avremmo almeno potuto parlarne...», esordisce amareggiato Giorgio Lugaresi. «Questa decisione ci mette in difficoltà - spiega -, avevamo già deliberato la nostra disponibilità e programmato i lavori necessari ad ospitare gli Europei Under 21 il cui onere sarebbe stato spartito tra l’Ac Cesena, il Comune e il Credito sportivo che sarebbe intervenuto con tassi agevolati. In sintesi ciò significava rinnovare lo stadio Manuzzi». Si parla infatti di una cifra che si aggira sui tre milioni e mezzo di euro.

«Oltretutto - evidenzia il presidente dell’Ac Cesena - il sindaco aveva già sottoscritto con la Uefa la disponibilità a concedere lo stadio, non è escluso che questo forfait possa sfociare in una richiesta di danni. E’ pur vero che ancora l’aggiudicazione non è stata ufficializzata ma il nostro stadio sarebbe stato nelle condizioni di ospitare più di una partita». «Di questa decisione del sindaco - commenta Lugaresi - ne sono venuto a conoscenza dai giornali e so che la Federazione non l’ha presa bene. A Cesena ha dedicato attenzione, tant’è che per due anni l’ha scelta come sede del KickOff». «Del resto non è corretto parlare di gioco d’azzardo tout court - aggiunge - si tratta peraltro di società che agiscono in modo del tutto legale. A Cesena si scommette sui cavalli ma non per questo si obbliga l’ippodromo a chiudere i battenti. C’è anche una sala bingo e varie agenzie che raccolgono scommesse, ma non risulta che siano state chiuse per le caratteristiche della loro attività. Peraltro anche il campionato di serie B dello scorso anno era sponsorizzato da una società di scommesse e si è giocato senza sollevare problemi. Se il gioco è considerato legale perché porre questioni?». E, infine, la stoccata finale. «Mi sorge il dubbio che si possa avere preso una tale decisione per non affrontare l’investimento comunale a favore dello stadio che questa iniziativa portava con sé».

Non tutto ciò che è legale è giusto, sembra però fargli eco il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, che ha rifiutato una sponsorizzazione da parte di GoldBet di tre milioni in tre anni. «I soldi nel calcio sono importanti» ammette tuttavia, non mancando però di evidenziare che, se fosse possibile, Fgci potrebbe pensare di rescindere il contrato con Intralot. E quella sarebbe la condizione per riaffermare la candidatura del Manuzzi agli Europei Under 21.