Margherita Magnani, da Cesena alle Olimpiadi. Il padre: 'E' indomabile'

La giovane tra una settimana sarà ai blocchi di partenza del campo di atletica di Rio, per correre i 1.500 metri

Margherita Magnani, da Cesena alle Olimpiadi di Rio 2016

Margherita Magnani, da Cesena alle Olimpiadi di Rio 2016

Cesena, 6 agosto 2016 -  "Non so come andrà, ma una cosa è certa: a Margherita non piace perdere". A dirlo è Werther Magnani, il padre di Margherita Magnani (nella foto con i figli), che tra una settimana si troverà sui blocchi di partenza del campo di atletica di Rio, per correre i 1.500 metri alle Olimpiadi. "Io e suo fratello la raggiungeremo martedì – continua–. Qualche giorno fa, quando l’ho salutata, l’ho vista felice. Ha detto che in questo momento non riesce a porsi il problema dei tempi o delle classifiche, ma pensa solo alla soddisfazione di essere lì, all’evento sportivo più importante del mondo per coronare la sua passione per l’atletica". Una passione, quella per la corsa, che Margherita, classe ‘87, coltiva da quando aveva 16 anni e per la prima volta si è cimentata in un nuovo sport, forse con la leggerezza dei ragazzi, senza sospettare che, qualche anno e molti allenamenti dopo, sarebbe volata a Rio alle Olimpiadi.

"Aveva provato con la pallavolo, ma non aveva il fisico adatto – continua il padre di Margherita –, così si è buttata sull’atletica leggera, come per caso. Mai avrei pensato che sarebbe arrivata così lontano. Qualche giorno fa parlavamo e mi ha detto: ‘Sai, forse questa è l’ultima competizione che mi manca’, e in effetti è proprio così: ha partecipato a così tante gare! Gli Europei, i Mondiali militari, i Mondiali di Pechino... Di mia figlia scopro ogni giorno di più quanto sia indomabile e quanto ogni cosa che intraprende la porti fino in fondo con tenacia".

Lo conferma  anche Paride Benini, il primo allenatore di Margherita, che l’ha presa sotto la sua ala quando era ancora un’adolescente in cerca della sua strada: "Nella prima gara a cui ha partecipato è arrivata penultima, e non si può certo dire che l’abbia presa bene – racconta Benini –, ma non ha mai mollato. Quante volte le ho dovuto spiegare che il risultato dipende da tante cose, dall’allenamento, ma anche dalle circostanze! Essere arrivati fino a Rio è già una vittoria, ma nello sport non ci si deve mai accontentare e lei non è una che si arrende". Ora, da Rio, ha già chiamato a casa per raccontare i primi giorni in Brasile: "Ha detto che si sta allenando molto – racconta il padre –, di certo non si gode la vita della città, ma l’atmosfera frenetica delle Olimpiadi la sente tutta, tant’è che al telefono mi dice sempre: ‘Babbo, vieni!’". Non andrà a Rio, invece, la mamma di Margherita, Maria Angela: "Mia moglie non riesce ad assistere serenamente le gare di nostra figlia, è sempre troppo in ansia per lei, così ha deciso di guardarla da casa, alla tv...Sempre se ci riesce!".

La leonessa Margherita, fisico scattante e le idee chiare, è un’atleta nel vero senso del termine, non solo per quanto riguarda le prestazioni, ma anche nella tempra. Lo sa bene suo padre, che immagina già come saranno le ore prima della gara: "Margherita avrà bisogno del suo spazio e noi dobbiamo saperla rispettare, lasciarla sola e non asfissiarla con consigli o raccomandazioni: lei sa già come comportarsi. Prima della gara le staremo vicino con discrezione, attenti a non disturbare la sua concentrazione".