Sequestrate 20 pratiche nell’ufficio di Marchi

Il funzionario dell'Agenzia delle Entrate, ex assessore del Comune di Forlì, è stato arrestato con l'accusa di concussione. Requisite carte sospette

Funzionario dell'Agenzia delle Entrate arrestato, fermo immagine dello scambio di denaro

Funzionario dell'Agenzia delle Entrate arrestato, fermo immagine dello scambio di denaro

Cesena, 27 aprile 2016 - I carabinieri di Rimini sono piombati ieri nell’ufficio di Tiziano Marchi, nella sede cesenate dell’Agenzia delle entrate. Poco dopo i militari dell’Arma se ne sono andati con venti pratiche sotto braccio.

Si tratta di accertamenti fiscali su aziende forlivesi e cesenati che giacevano sulla scrivania del funzionario, ex assessore socialista al Comune di Forlì, arrestato la settimana scorsa a Rimini dopo aver intascato una mazzetta di cinquemila euro per chiudere un occhio proprio su una verifica fiscale nei confronti di un’impresa cesenate.

Le pratiche in questione risulterebbero già chiuse, senza aver dato luogo a contestazioni. Gli investigatori vogliono capire perché quegli atti – che teoricamente dovevano essere conservati in archivio dopo aver concluso il loro iter – fossero ancora nelle mani del funzionario, attualmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Forlimpopoli.

L’accusa contro di lui è concussione. Il fermo – avvenuto venerdì scorso nell’ufficio di un commercialista riminese dove si è materialmente verificato lo scambio di denaro – è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari.

Marchi, secondo l’accusa, aveva chiesto una tangente di 10mila euro per addolcire i controlli; ma l’imprenditore nel mirino si è rivolto ai carabinieri ed è stata organizzata la trappola, con tanto di riprese video del passaggio di banconote contrassegnate.

L’ex assessore, difeso dall’avvocato Max Starni, si è difeso davanti al giudice sostenendo che si trattava solo di un prestito, chiesto all’imprenditore per via di una difficile situazione economica contingente.