La truffa delle auto con targa bulgara

Veicoli immatricolati all’estero per risparmiare sul bollo e sfuggire alle multe

Polizia (Foto di repertorio Germogli)

Polizia (Foto di repertorio Germogli)

Cesena, 21 giugno 2015 - Residenti in Italia ma seduti su auto immatricolate all’estero. Tutto ok fino a quando non si scopre il trucchetto della targa. Ogni anno, in Italia, si stima ci siano quasi 15mila contravvenzioni non pagate proprio grazie a questo stratagemma che sta prendendo piede anche sulle strade cesenati.

A favorire questo tipo di evasione – conosciuta anche a Cesena – è quasi sempre la difficoltà nel reperire i proprietari del veicolo, complici spesso anche autorità estere non inclini a diffondere i dati dei propri cittadini. Crescono così i casi di cittadini che si recano all’estero per immatricolare il proprio veicolo, allettati da assicurazioni meno costose e tasse praticamente inesistenti. Ma, si evince dalle operazioni sempre più frequenti portate a termine dalle forze di polizia – pure sulle strade della Romagna – anche la speranza di scampare a multe che difficilmente riusciranno a raggiungerli. Si calcola che questi casi rappresentino ormai il 10% di tutti i veicoli con targa straniera in circolazione.

Il trend resta in costante espansione, come dimostra la diffusione di siti web dedicati, allo scopo di snellire le pratiche per immatricolare il proprio veicolo all’estero: la destinazione più gettonata sarebbe la Bulgaria. Il dato lo dà un giro sui siti di annunci più cliccati, come Ebay. ‘Vendesi auto (modello e cilindarata), immatricolata in Bulgaria’. Il prezzo non è trattabile, ma il risparmio è garantito, si assicura. Il bollo a Sofia, capitale bulgara, costa un decimo, l’assicurazione quasi: sotto i 200 euro. Altro giro di clic, altri centinaia di annunci. E dalla Bulgaria uno dei casi più recenti in Emilia-Romagna. La polizia stradale di Bologna e il nucleo Polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno infatti rinvenuto dieci veicoli, alcuni con targhe bulgare, altri senza.

Proprio il noleggio di queste auto, prima immatricolate in Italia, poi radiate per esportazione, quindi reimmatricolate in Bulgaria e rientrate in Italia per essere cedute in locazione, consente ai locatari di abbattere notevolmente i costi dell’assicurazione e di sottrarsi al pagamento della tassa di possesso e alle violazioni al codice della strada: quali tutor, autovelox e altre infrazioni. A parte il pagamento delle somme con relativi interessi e il sequestro della vettura, i multati seriali con targhe estere (che non pagano le sanzioni) rischiano di essere processati per i reati di truffa aggravata alla pubblica amministrazione e di insolvenza fraudolenta. Casi di piede sull’acceleratore della truffa così spinti, all’ombra della Malatestiana, non sono ancora stati registrati.

Il 'trucchetto’ più in voga nel cesenate è quello di evitare l’obbligo, in capo agli stranieri che hanno ottenuto la residenza, di immatricolare ad un anno di distanza da quella data la loro auto in Italia. Obbligo al quale ancora in pochissimi adempiono. Anzi, il trucco consiste nell’intestare il mezzo ad un parente che ancora vive nel paese di origine per evitare la tassazione italiana e, nel caso, le ‘nostre’ multe.