Charlie Charlie Challenge, ecco perché la matita si muove

La mini seduta spiritica che ha invaso il web nasconde un segreto. Qualcuno ha provato a svelarlo, scientificamente..

Charlie Charlie Challenge

Charlie Charlie Challenge

29 maggio 2015 – Charlie Charlie Challenge, da gioco per adolescenti a tormentone sul web. “Charlie, ci sei?”, si recita per iniziare la mini-seduta spiritica. Come funziona il Charlie Charlie Challenge ormai lo sa anche chi capita su Internet per caso. Il demone che risponde alle tue domande viene invocato da ogni angolo del globo. Finendo poi su YouTube, Facebook e Twitter.

Il segreto del gioco è la semplicità con cui si può preparare: una matita, un foglio e via con la formula. Ma perché quella matita si muove? C'è veramente dietro uno spiritello (o un gruppo di entità, come ammonisce il post che richiama a un'antica tradizione messicana)? Il fenomeno è diventato talmente globale che c'è qualcuno che si è preso la briga di spiegare scientificamente, perché Charlie, se interrogato, risponde. A sentire Andrew Griffin di The Independent, il fenomeno avrebbe ben poco di metafisico. Il demone messicano con gli occhi rossi e neri (in team con il bambino suicida) rabbrividiscono di fronte alle leggi della fisica.

Perché la matita si muove. La chiave è la gravità: la matita si muove a seconda di come è posizionata in bilico sull'altra. Conta anche la conformazione del tavolo. “Magari pende da una parte”, spiega Griffin. Sembra che sia sufficiente un respiro “un po' pesante” per spostarla da una parte all'altra. E quindi indirizzare la risposta verso un sì o un no. Non ci vuole una laurea ad Harvard per diventare presunti santoni e orchestrare a proprio piacere il Charlie Charlie Challenge. E attenzione, la matita si muoverà anche se i partecipanti alla seduta non hanno nessuna intenzione di pilotare il gioco. Il minimo movimento, anche se involontario, orienterà la matita, influenzando la risposta. Quindi le coincidenze inquietanti sono possibili e, anzi, probabili. Il condizionamento psicologico, ovviamente, ne amplifica l'effetto. Come sentire i rumori del vento in casa alle tre del pomeriggio, oppure di notte in un castello abbandonato. Insomma, addio Charlie, è stato bellissimo..