Giovedì 25 Aprile 2024

Chiara, massacrata dal fidanzato. Il padre: mia figlia è un vegetale

Massacrata dal fidanzato, ieri l'incontro con il ministro Lorenzin. Scatta la petizione online: raccolta fondi per dare una casa alla ragazza

CHiara Insidioso Monda (Ansa)

CHiara Insidioso Monda (Ansa)

Roma, 25 febbraio 2016 - «IL MINISTRO Lorenzin ha conosciuto Chiara, sono contento. Ma come cittadino dico che ricevere visite istituzionali a me non cambia niente, perché questo sarà sempre e solo un problema mio. Ci sentiamo abbandonati, di storie come la nostra si parla solo in occasione dei convegni, poi ci dimenticano del tutto quando si tratta di aiutarci ad affrontare la quotidianità». E’ un fiume in piena Maurizio Insidioso, il papà di Chiara, la ragazza ridotta in stato vegetativo ad appena 19 anni dalle percosse del fidanzato il 4 febbraio 2014 e da tempo ricoverata nella casa di cura della Fondazione Santa Lucia, dove ieri ha portato la sua solidarietà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato, appunto, dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che poi da sola ha visitato Chiara.

INTANTO, una petizione on line dal titolo #unacasaperchiara su Change.org è stata lanciata da Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, mentre una campagna di raccolta fondi fra i parlamentari (#politicafaiunacosabuona) è partita con lo stesso obiettivo per iniziativa delle associazioni antiviolenza NonSoloChiara e Salvamamme, con il consenso dell’avvocato della famiglia Insidioso. «Uno spera sempre che succeda qualcosa, ma con Chiara sarebbero dovuti intervenire già da parecchio tempo, non doveva finire così questa storia», continua papà Maurizio, a proposito dei segnali d’allarme per il comportamento di Maurizio Falcioni, l’ex convivente della ragazza che poi si è reso responsabile del feroce pestaggio fra le mura domestiche e per questo è stato condannato a 16 anni di carcere. Un dramma che il ministro Lorenzin ha voluto per la prima volta conoscere di persona soffermandosi a parlare per alcuni minuti con il padre di Chiara, che le ha esternato il sentimento comune a tutti i genitori coinvolti in esperienze analoghe: «La paura per il futuro». E a chi gli chiedeva perché non fosse sceso dal secondo piano della clinica per partecipare alla cerimonia ufficiale, Maurizio Insidioso ha risposto: «Non l’ho fatto perché su questo io ho un mio pensiero. Sono un cittadino e credo che siano le istituzioni a dover venire da te. Non potevo scendere con la speranza che qualcuno si fermasse ad ascoltarmi, pregandolo per ricevere un aiuto. Non la vedo così. Su questo vado a testa alta per la mia strada».

CHIARA sarà dimessa dalla struttura in cui è ricoverata da un anno «fra circa un mese», spiega il papà, «perché il suo tempo di riabilitazione qui è finito». «Oggi stesso andrò alla Asl per gli ausili – continua – dopodiché Chiara sarà trasferita a Casa Iride, a Cinecittà, dove però non potrà usufruire di terapie di livello elevato che le servirebbero per continuare a fare progressi o non perdere quelli acquisiti. E ne ha fatti: prima non riconosceva nessuno, era immobile nel letto, mentre adesso risponde muovendo il dito». «So che il ministro – conclude Maurizio Insidioso – mercoledì prossimo avrà un incontro con il direttore sanitario del Santa Lucia, in cui si parlerà anche di Chiara. E speriamo che il suo caso serva anche per tante altre persone come lei».