Pechino, la grande parata cinese a 70 anni dalla Guerra. Molti leader snobbano, Putin c'è

In piazza Tienanmen sfilano oltre 10mila soldati dell'Armata di liberazione popolare, assieme a 1.000 uomini di forze straniere amiche, e il cielo è solcato da 200 aerei da guerra. Arruolato anche un gruppo di macachi, addestrati per distruggere i nidi. Il presidente Xi: "Tagli del 13% all'esercito"

Pechino, soldato in parata a piazza Tienanmen (Ansa)

Pechino, soldato in parata a piazza Tienanmen (Ansa)

Pechino, 3 settembre 2015 - Oggi è il giorno dell'orgoglio cinese: dopo giorni in cui di Shanghai e Pechino si è parlato soprattutto per le Borse in altalena, la Cina mostra - ostenta, si direbbe - il suo volto da grande potenza militare a 70 anni dalla vittoria sul Giappone nella seconda Guerra mondiale. In piazza Tienanmen sfilano oltre 10mila soldati dell'Armata di liberazione popolare, assieme a 1.000 uomini di forze straniere amiche, e il cielo è solcato da 200 aerei da guerra.

I LEADER MONDIALI - Molti leader mondiali hanno deciso di snobbare l'iniziativa, come era accaduto a un'analoga sfilata organizzata da Mosca: non è un caso che invece Vladimir Putin abbia accolto l'invito.  Tra gli altri che hanno risposto positivamente all'invito c'è Park Geun-hye, che è la presidente della Corea del Sud, uno dei due grandi alleati dell'America in Asia orientale. Manca ovviamente l'altro grande alleato degli States, il Giappone: non solo perché Tokyo è lo sconfitto della seconda guerra mondiale, ma anche perché i rapporti tra i due più importanti Paesi della regione sono pessimi sia per la contesa territoriale sulle isole Senkaku (Diaoyu per i cinesi), sia per la diverse valutazioni sul conflitto passato, sia infine per la decisione del primo ministro nipponico Shinzo Abe di promuovere una riforma della sicurezza che rafforza il ruolo delle forze di autodifesa nipponiche permettendo la difesa collettiva con gli alleati, a partire dagli Usa.   Xi Jinping ha offerto medaglie ai veterani - cinesi e stranieri - e alcuni di questi, pur novantenni, partecipano alla parata militare e ha iniziato una serrata serie di incontri bilaterali con i leader presenti a Pechino. Tra questi, il presidente ceco Milos Zeman, unico leader di un paese Ue a presenziare alla parata, come aveva già fatto a quella a Mosca di Putin.

I TAGLI DI XI - A dispetto della decisione di mostrare i muscoli nella maxi-parata, il presidente  Xi Jinping ha annunciato che taglierà le forze armate di 300mila unità, il che corrisponde a un -13%. Quello cinese è uno più grandi eserciti del mondo: attualmente conta 2,3 milioni di unità. La riduzione probabilmente è parte dai piani a lungo ventilati di razionalizzazione militare, che includono una spesa maggiore per armi ad alta tecnologia per la marina e l'aeronautica. Il numero delle truppe cinese è stato tagliato già tre volte dal 1980. "Il pregiudizio e la discriminazione, l'odio e la guerra non possono che causare disastri e dolore", ha detto Xi, "la Cina sosterrà sempre un percorso di sviluppo pacifico".

CONTROLLI DI SICUREZZA - Pechino ha mobilitato 850mila residenti per pattugliare la città e garantire la sicurezza durante la grande parata militare. I "volontari" di tutti "i settori della società" sono stati addestrati e verranno inviati "in ogni strada, in ogni angolo", compresi negozi e mercati, per garantire il controllo e la sicurezza.

SCIMMIE IN PARATA - Anche le scimmie sono state mobilitate per garantire il successo della parata: un gruppo di macachi sono stati addestrati a distruggere i nidi degli uccelli che potrebbero danneggiare i motori degli aerei che sorvoleranno la capitale. L'ufficiale dell'aviazione Wang Mingzhi racconta: "Dopo un mese di addestramento i macachi sono diventati capaci di trovare e distruggere i nidi degli uccelli". E oggi questa singolare pattuglia è in grado di smantellare 60 nidi al giorno. I militari cinesi hanno addestrato a distruggere i nidi anche alcuni falconi.