Caos Civitanovese, debiti non pagati: scatta la denuncia. L’accusa è truffa

I creditori passano alle carte bollate

La polizia davanti all’ormai ex sede della Civitanovesepolizia sede civitanovese (foto Vives)

La polizia davanti all’ormai ex sede della Civitanovesepolizia sede civitanovese (foto Vives)

Civitanova Marche, 16 aprile 2015 - BRUTTE notizie per la Civitanovese arrivano dal tribunale, dove all’istanza di fallimento si aggiunge la denuncia per truffa e appropriazione indebita. Tre ditte, di Civitanova e Porto Sant’Elpidio, alle quali si aggiungerà presto una quarta, questa mattina si sono rivolte alla procura di Macerata per segnalare quanto avrebbero subito. Le tre società, che sono assistite dall’avvocato Roberta Ippoliti, rivendicano il pagamento di una serie di servizi offerti alla società rossoblù e mai pagati: sono una ditta di trasporti, un ristorante e un albergo.

DOPO aver scorrazzato, ospitato e sfamato i giocatori, sono creditrici di somme che variano dai seimila ai diecimila euro a testa. Tutte sarebbero vittime di raggiri: la società, al momento di pagare, avrebbe fatto loro dei bonifici, che poi sarebbero risultati falsi. A tutti i creditori sarebbe stato inviato sempre lo stesso bonifico inutile, che le ditte ricevevano peraltro di venerdì, quando non era possibile controllarne subito la bontà in banca. Oltre al profilo penale, una decina di ditte stanno avanzando l’istanza di fallimento.

Intanto il procuratore federale rinvia l’incontro con il sindaco Corvatta e l’avvocato Perrone, ma il procuratore del Coni Cataldi no. Come ciò sia potuto succedere lo può sapere solo l’avvocato Perrone, fatto è che la spedizione romana per avere le dritte giuste per salvare la Civitanovese c’è stata, contrariamente a quanto aveva comunicato l’assessore allo sport Balboni. E non sono notizie buone quelle che vengono dalla Capitale. Il discorso di Cataldi è stato semplice: l’eventuale indagine riguarderebbe solo il presidente Patitucci, la Santinello o Bresciani, ma il problema è il titolo sportivo che è quel che maggiormente interessa al sindaco, agli sportivi e alla città. Il rischio sarebbe quello di perderlo.

«RISPOSTA insoddisfacente», ha tagliato subito corto Perrone, ricordando come l’intendimento era proprio quello di salvare il titolo, sottraendolo a una società inadempiente e affidandolo nelle mani del sindaco. Unica strada per salvare il titolo sarebbe quella che porta ai supremi vertici del calcio, e cioè il presidente della Figc Carlo Tavecchio. Strada difficile, insomma. Dalla Procura Federale, intanto, giunge la notizia che continua a lavorare come richiesto nell’esposto, solo che starebbe incontrando difficoltà a contattare la proprietà. Non è l’unica, la Procura Federale, ad avere questa difficoltà: ne sanno qualcosa anche l’allenatore Carrer, i giocatori e la segreteria della Civitanovese. C’è da preparare infatti la trasferta di domenica a Scoppito e nessuno sa ancora come fare. E allora i tifosi rossoblù si stanno preparando per assicurarla con una colletta.