«Istigazione alla violenza sul web, ora denuncio»

Corvatta boccia la petizione contro gli accattoni. Manifestazione sotto il Comune

Civitanova Marche (Macerata), il sindaco Corvatta (Foto Cellini)

Civitanova Marche (Macerata), il sindaco Corvatta (Foto Cellini)

Civitanova, 20 agosto 2014 - È DURATO meno di dieci minuti l’incontro tra sindaco e promotori della petizione da 4mila firme per il ripristino dell’ordinanza anti accattonaggio consegnata da Fernanda Recchi (FI), Marco Sembroni (Speakers Corner) e Paolo Sabatini (commerciante) a Corvatta. La delegazione è rientrata in tempo record tra alcuni firmatari che davanti al Comune si sono radunati e che, delusi dalla rapidità del confronto, hanno urlato ‘buffone buffone’ sotto le finestre del sindaco. Una cinquantina di persone ha risposto al tam tam che su Facebook durava da giorni con l’obiettivo di fare massa, e tra queste anche ex politici del centro destra e diversi iscritti al gruppo Speakers. Esposto lo striscione ‘Noi amiamo Citanò’ e cartelli di protesta contro l’accattonaggio, percepito come dilagante in città.

SINDACO, c’è il pressing di 4mila firme per ottenere un’ordinanza anti accattonaggio. La firmerà? «Così come la chiedono, se la sognano. I mendicanti ci sono sempre stati e quella ordinanza era in vigore e non è servita. È un provvedimento inutile e stupido. Invito invece tutti a riflettere sull’omelia del vescovo alla messa di sabato scorso a Cristo Re quando ha detto ‘che almeno le briciole della nostra società agli ultimi le possiamo dare’. Sono in totale sintonia con questo messaggio. Dopo di che, non vuol dire che accettiamo l’accattonaggio tout court e se diventa industria e pericoloso, agiremo. Ma le soluzioni ai problemi complessi non sono mai semplici né rapide. Su questo tema faremo un consiglio comunale aperto a settembre».  Su accattoni e zingari è cresciuta, soprattutto in rete ma non solo, una campagna piuttosto aggressiva. «L’istigazione alla violenza non è nuova sul web. Chi non ha altro modo di sfogarsi, individua un bersaglio in chi si è fatto carico di affrontare situazioni difficili. Sono poveri di spirito. Ma, è vero che sono stati toccati livelli di intolleranza preoccupanti, ne ho già parlato con il commissario di polizia e presenterò una denuncia per quanto apparso sul web (Speakers Corner, ndr)». Ha paura? «Ci sono due tipi di violenti, quelli veri e quelli da operetta. Non mi impressionano né gli uni né gli altri, anche se penso di poter correre qualche rischio. Ma, ci sono momenti in cui una persona deve mettersi davanti alla propria coscienza e alle proprie responsabilità e chiedersi se deve girarsi da un’altra parte o mantenere la barra dritta. Io non riesco a girarmi, quindi subirò le conseguenze delle mie scelte».  Pensa ci siano anche responsabilità della politica nel clima che si è generato in città? «È evidente. A livello locale una parte della destra fomenta l’odio in mancanza di argomenti migliori e di fronte al fatto che, seppur lentamente lo ammetto, stiamo affrontando problemi in modo concreto. Dall’altra parte la risposta è la solita, propaganda e fumo negli occhi. Mi chiedo quanti dei 4mila che hanno firmato sono disponibili a farsi prendere in giro».  Sono venuti da lei oggi (ieri, ndr) a portarle la petizione con una foglia di fico in mano perché lei aveva definito l’ordinanza ‘una foglia di fico’. Che effetto le ha fatto? «Mi è dispiaciuto per le piante di fico».