Consigliere colto da una crisi respiratoria: "Grazie ai medici che mi hanno salvato"

Paura per Mercuri: va migliorata la dotazione degli ospedali

Il consigliere comunale Paolo Marino Mercuri

Il consigliere comunale Paolo Marino Mercuri

Civitanova, 27 gennaio 2018 - Se l'è vista brutta Paolo Marino Mercuri, consigliere comunale di vecchia data, prima con Forza Italia, poi con la lista «Noi con Ciarapica», e oggi con il gruppo «LiberaMente». La sua storia comincia un mese fa. Di notte, accusa una grave crisi respiratoria dovuta ad apnee notturne, delle quali periodicamente soffre. Con sangue freddo, la moglie provvede a trasportarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, dove il medico di turno capisce subito la gravità del suo stato e ne dispone il ricovero nel reparto di rianimazione. Mercuri viene intubato come il caso richiede e quindi posto in coma farmacologico. Vi rimane per una decina di giorni, sotto osservazione costante, poi si decide per il ricovero all’ospedale di Macerata, nel reparto di pneumologia (area critica), diretto dalla dottoressa Francesca Marchesani. Attenzioni assidue anche da parte del dottor Yuri Rosati. Grazie alle terapie messe in atto, le condizioni di Mercuri migliorano a vista d’occhio, anche se permane lo stato di ricovero. Oggi può urlare a tutti a chiare note: «Me la sono vista brutta, ma me la sono cavata. E a giorni forse potrò tornarmene a casa. La ripresa sarà lunga e faticosa, ma tra le mura di casa, con l’affetto della famiglia e quello degli amici, sono sicuro che guarirò del tutto e presto». Paolo Mercuri indica poi i protagonisti di questo miracolo.

«Sono stati i medici che mi hanno preso in cura – dice –. È il sanitario del pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, che ha capito subito il mio stato e ha chiamato subito in causa la rianimazione, dove i medici mi hanno sottoposto a tutti i trattamenti mirati che il caso richiedeva. E poi sono stati i medici del reparto di pneumologia dell’ospedale di Macerata, che dopo il coma si sono occupati di me fino a restituirmi a condizioni più che accettabili». «Ringrazio tutti – aggiunge –: medici, infermieri e quanti mi sono stati vicini. Gestiscono servizi in modo più che eccellente ed è doveroso dargliene atto». E poi esce fuori anche l’anima del politico di lunga data.

«Non voglio cogliere in modo strumentale l’occasione per fare un appello alla Regione – dice Mercuri –. Queste professionalità vanno sostenute, la dedizione è tanta, serve un supporto a tanta ricchezza umana. Se qualcosa di anomalo ho notato in questa mia dolorosa esperienza, riguarda soltanto la dotazione strumentale e tecnologica. Si pensi a potenziare questa dotazione, prima di pensare a dei nuovi e costosissimi ospedali. Prima bisogna curare come si deve chi ha bisogno, poi il resto. Chiedo scusa dello sfogo, ma mi esce dal cuore. E su questo chiedo qualche riflessione più approfondita».