Ex fiera, salto nel futuro: "Un canocchiale verso il mare"

Civitanova, l’architetto Perini e la proposta progettuale nella tesi del 2007

Uno dei rendering del progetto

Uno dei rendering del progetto

Civitanova Marche, 13 gennaio 2017 - L’arco della fiera liberato dalla cubatura dei padiglioni, la riqualificazione del comparto centro-portuale senza ulteriore volumetria e con una lettura dello sviluppo della città fin dal 1400, quando il mare arrivava ai piedi della fortezza su cui venne edificato Palazzo Sforza. E’ la sostanza della proposta progettuale oggetto della tesi di laurea che nel 2007 presentò Alessandro Perini, oggi architetto 36enne, con l’attività a Villa San Filippo, e nel 2009 oggetto di una mostra fotografica.

Dieci anni dopo, proviamo a raccontarla?

«Si tratta di rimettere in gioco un’area di grande valore per Civitanova, con posizione baricentrica in continuità con piazza XX Settembre e quindi con potenzialità enormi. Prevede una piastra pedonale in legno e vetro che parte dal palazzo municipale e ha nell’arco l’ingresso al mare. Racconta la crescita della città per fasce parallele alla costa e l’elemento acqua è il filo conduttore. Vasche d’acqua protette da un vetro calpestabile rimarcano l’antica presenza del mare. Più ci avviciniamo alla costa, più l’elemento acqua aumenta di dimensione fino a diventare il mare stesso. Nell’intervallo tra uno specchio d’acqua e l’altro, va ad inserirsi una pavimentazione formata da assi di legno che rimanda al paesaggio portuale».

C’è chi vorrebbe realizzarvi un mega parcheggio in superficie, altri interrato, i residenti del centro invece chiedono di portare là il mercato ambulante. Che ne pensa?

«La mia proposta contempla lo spostamento del mercato del sabato sugli spazi laterali dell’ex fiera per liberare la zona centrale della piazza dalle bancarelle e assicurare il ‘canocchiale’ verso il mare. Quanto al solo parcheggio direi proprio di no. Meglio lavorare allo sblocco dell’area Ceccotti dove sono previsti park multipiano».

Come evitare che il futuro parco non affoghi nel traffico?

«E’ un rischio se non si ragiona su un sistema generale che unisca le varie parti di città a livello pedonale, ciclabile e carrabile. Il collegamento con Foligno e quindi l’aumento di turisti provenienti dall’entroterra, e purtroppo il terremoto con lo spopolamento delle aree colpite dal sisma, hanno sovraccaricato improvvisamente la città, rendendo quindi ancora più urgente la riorganizzazione di spazi e flussi veicolari. Senza questo Civitanova si trasformerà in un’immensa rotatoria».

Che Civitanova vede con la riqualificazione della ex fiera?

«Diventerebbe vetrina di tutta la regione. Credo che la nuova piazza insieme al porto e la ex Ceccotti siano una grande risorsa per una città che sta vivendo interessanti spinte che vanno canalizzate, garantendo qualità degli spazi urbani, forte identità, facile accessibilità. Io per ora posso dare la mia disponibilità a collaborare per riorganizzare una città da sempre aperta a nuove sfide».