Civitanova, uccisa a 22 anni da un'auto. Elisa, volontaria con la passione per i cani

Su Fb lo strazio degli amici; "Riposa in pace, anima bella". Statale sotto accusa: è pericolosa

Elisa Sbrescia

Elisa Sbrescia

Civitanova, 7 agosto 2017 - Un'intera comunità si è stretta nel ricordo di Elisa Sbrescia, la giovane civitanovese investita l’altra notte sulla Statale Adriatica. Un dolore sentito da tutti per una morte così prematura. Elisa avrebbe compiuto 22 anni il 3 settembre. Era una ragazza che si vedeva spesso in giro per la città. A una prima apparenza – riferisce chi la conosceva – poteva sembrare riservata, ma dopo poche parole traspariva un carattere vivace e curioso e si intuiva subito il grande cuore che aveva. E che trasmetteva con forza, sempre sorridente e solare in qualsiasi situazione. Non si faceva scalfire dalle avversità della vita e non si tirava mai indietro nell’essere di aiuto.

Aveva frequentato gli Scout e anche alla Caritas cittadina l’hanno in mente con la madre Lorella, mentre dava una mano nelle varie faccende della mensa. Sul gruppo Facebook di Vince Civitanova, la lista civica del neo-sindaco Fabrizio Ciarapica, Claudia Giulietti la ricorda proprio per questa sua immensa disponibilità. «Conoscemmo Elisa – scrive la Giulietti – quando Vince Civitanova fece la raccolta per i terremotati. Si presentò a dare una mano, così generosa, dolce, disponibile. Riposa in pace anima bella». Elisa Sbrescia aveva frequentato l’Istituto di istruzione superiore Bonifazi, indirizzo moda, e alcuni anni fa aveva anche seguito il corso da milite volontario della Croce Verde di Civitanova.

L’anno scorso aveva svolto anche un tirocinio nella parrucchieria Tassetti. Tra le sue più grandi passioni c’era sicuramente quella per gli animali e poi per i cani, ai quali dava molto del suo affetto. La notizia della morte è stata condivisa sui canali web e tantissimi messaggi di affetto sono comparsi sul profilo della giovane, che lascia, oltre alla madre Lorella, anche il fratello Carmine. «Riposa in pace stellina – c’è chi le ha scritto –. Mi raccomando, mettici tutta la grinta che avevi anche lassù».

La ragazza l’altra notte stava rientrando a casa, nella zona di San Gabriele. Secondo i rilievi della Polstrada, è stata investita mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali all’altezza del civico 1. Una strada, la Statale Adriatica, che purtroppo negli anni è stata più volte teatro di gravissimi incidenti, anche nel tratto di via Principe di Piemonte. Poco più a sud c’è «L’area golosa», bar e pasticceria.

«Quando gli automobilisti passano di qui, purtroppo non vedono i pedoni – spiega Maurizio Cappelletti, il titolare – anche perché la strada è molto buia. Specie d’inverno, con la pioggia. La notte, quando chiudo il locale, sto sempre molto attento ad attraversare». Poco più giù dal luogo dell’incidente, dove c’è il sottopasso ferroviario, la vecchia giunta ha fatto realizzare uno degli attraversamenti pedonali illuminati coi sensori led. «Non hanno risolto il problema – la costatazione di Cappelletti –. Vedo spesso le auto fare grandi frenate per evitare il peggio. Come a Porto Sant’Elpidio, bisognerebbe prevedere dei veri e propri semafori, capaci di bloccare il passaggio dei veicoli».