Litiga col padre e lo aggredisce con un cacciavite

Zuffa in famiglia, 31enne allontanato da casa

L’INTERVENTO I carabinieri hanno perquisito la casa (foto d’archivio)

L’INTERVENTO I carabinieri hanno perquisito la casa (foto d’archivio)

Civitanova, 19 agosto 2016 - Aggredisce il genitore in casa e lo ferisce, probabilmente con un cacciavite, che non viene però trovato durante la perquisizione effettuata dai carabinieri nell’abitazione teatro della vicenda, a Civitanova Alta. Ma per gli inquirenti esiste il pericolo che possa accadere di nuovo qualcosa di grave tra i due e concordata con il pubblico ministero Enrico Riccioni, è stata disposta la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare per il 31enne che ha mandato al pronto soccorso dell’ospedale il padre di 48 anni. I due sono stranieri, marocchini.

L’altro pomeriggio tra i due è scoppiata una grossa lite, per quanto hanno potuto appurare i carabinieri legata all’uso di un motorino, ma le cose sono poi degenerate, al punto che il figlio ha aggredito il genitore e poi lo ha colpito con un cacciavite, procurandogli delle ferite nella parte sinistra del torace, al dorso e a una spalla, per fortuna non profonde.

L’uomo ha cercato di difendersi, ma nella colluttazione è caduto dalle scale e si è fratturato anche alcune costole. L’arma che ha provocato le lesioni non è stata trovata durante la perquisizione che i carabinieri di Civitanova hanno effettuato all’interno dell’abitazione in cui è scoppiata la discussone, dove però c’erano ovunque le tracce della litigata, con macchie di sangue nelle stanze e tutto buttato sottosopra. Il figlio ha negato di essere stato l’aggressore, ma i carabinieri non gli hanno creduto e hanno dunque chiesto e ottenuto dalla Procura della Repubblica di Macerata il dispositivo di allontanamento dalla casa in cui vive il padre, per evitare il pericolo di reiterazione del reato. Stamattina il 31enne marocchino dovrebbe comparire davanti al giudice del tribunale di Macerata per l’udienza di convalida del provvedimento, che potrebbe essere confermato, aggravato oppure revocato, sulla base di come il giudice valuterà poi la deposizione dell’imputato.