Morta in ospedale dopo l’incidente, aperta inchiesta

Paola Zuccaccia era stata investita in via Verdi

CHOC Le ambulanze in via Verdi

CHOC Le ambulanze in via Verdi

Civitanova Marche, 16 marzo 2017 - La Procura ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia per fare luce sulla morte di Paola Zuccaccia, 86 anni, investita venerdì verso le 14 in via Verdi, a Porto Potenza, e deceduta nella notte tra sabato e domenica all’ospedale regionale di Torrette, dov’era stata trasferita da Civitanova nel tardo pomeriggio di venerdì. Il sostituto procuratore di Macerata, Micaela Piredda, ha chiesto alla polizia stradale di Civitanova, che aveva avviato gli accertamenti sull’investimento, di acquisire le cartelle cliniche negli ospedali di Civitanova e poi di Torrette.

Inoltre ha disposto che sia fatta l’autopsia, per chiarire se ci sia il nesso di causalità tra l’incidente e la morte dell’anziana, o se il decesso sia da ricondurre a quanto avvenuto in seguito. La donna infatti, all’arrivo dei soccorritori, parlava e non sembrava in condizioni disperate; era stata trasferita all’ospedale di Civitanova (dov’è arrivata venerdì verso le 14.10) e poi operata. Da lì, però, l’anziana era stata trasferita all’ospedale regionale diTorrette, dove purtroppo è morta. La vicenda, dunque, è ancora tutta da chiarire. Per il momento, accusata di omicidio colposo è la donna che aveva investito la pensionata, una portopotentina di 36 anni, difesa dall’avvocato Maurizio Vallasciani.

L’investimento si era verificato venerdì verso le 14 in via Verdi, a Porto Potenza, a poche centinaia di metri dall’abitazione dell’anziana. Soccorso dalla Croce Azzurra di Porto Recanati, la donna era stata trasportata all’ospedale di Civitanova con un trauma cranico, contusioni ed escorizioni in diverse parti del corpo. Operata e ricoverata nel reparto di chirurgia generale, l’anziana era stata poi trasferita all’ospedale regionale di Torrette, dov’è deceduta il giorno dopo. Zuccaccia era molto conosciuta a Porto Potenza, in particolare per la sua pluridecennale esperienza professionale nell’Istituto di riabilitazione Santo Stefano, dove aveva a lungo lavorato come infermiera. Lascia il marito Vinicio, le figlie Elisabetta e Roberta.

re. ma.