Potenza Picena, raid dei ladri. Abitazione devastata da una banda

Il racconto di Gianluigi Mandolesi: "Mia moglie e mia figlia narcotizzate"

Una stanza visitata dai ladri

Una stanza visitata dai ladri

Potenza Picena, 29 gennaio 2018 - «Uno scenario apocalittico, surreale». Così Gianluca Mandolesi descrive la scena che si è trovato di fronte sabato sera, verso le 23, quando rincasando ha scoperto che i ladri erano appena passati a fare visita alla sua abitazione, in zona San Girio, a Potenza Picena. Mandolesi, infatti, era uscito di casa subito dopo cena, lasciando moglie e figlia di nove anni in camera da letto, insieme anche al cane Askanio. «L’ultimo accesso di mia moglie su Whatsapp – racconta – risale alle 22.45 di quella sera: i ladri devono avere agito per forza di cose nella mezzora successiva». Proprio poco dopo le 23, infatti, Mandolesi è rientrato a casa e ha trovato le stanze messe a soqquadro. «Sono andato subito in camera, dove avevo lasciato poco prima mia moglie e mia figlia, e le ho trovate lì, a dormire profondamente – continua –. Ho svegliato subito mia moglie, che sembrava in totale stato di trance e non ricordava assolutamente nulla di ciò che era successo». Lei, la bambina e il cane Askanio erano stati narcotizzati. «I medici dell’ambulanza, che sono venuti a casa insieme ai carabinieri, ci hanno detto che ultimamente sono usati spray che agiscono all’istante e non lasciano tracce nel sangue». Nessuno dei vicini si è accorto di niente: i ladri, comunque, pare non abbiano prelevato nulla dall’appartamento, forse perché alla ricerca di oro e gioielli, o forse perché sorpresi dall’arrivo di Mandolesi, che rincasava. Sua moglie e la figlia sono state visitate dai medici e nonostante durante tutta la notte abbiano poi manifestato effetti collaterali tipici di chi assume o inala sostanze narcotizzanti, fortunatamente stanno bene. E solo tanto spavento, dunque.

La denuncia di Mandolesi ha fatto il giro dei social e in tantissimi hanno manifestato vicinanza alla famiglia. «Non ci sono telecamere di videosorveglianza e per abitudine, quando siamo in casa, lasciamo spesso la chiave inserita nel portone principale, tranquilli, anche perché i nostri cani controllano», dice Mandolesi. Sabato sera, invece, di cane ce n’era solo uno, Askanio, appunto, mentre gli altri erano nell’altra casa della famiglia. Inoltre, nell’appartamento vivono anche due gufi, la grande passione di Gianluigi. «Sicuramente loro non sono stati narcotizzati, perché erano svegli e vigili e non trovandosi nel reparto notte, con ogni probabilità non hanno respirato quelle maledette sostanze». Alcuni cittadini hanno poi raccontato di avere notato, nel pomeriggio di sabato, alcuni nomadi che controllavano le abitazioni di alcune zone del territorio comunale, ma non ci sono gli elementi per stabilire un collegamento diretto tra questo fatto e la brutta disavventura accaduta alla famiglia Mandolesi.