Civitanova, vigilanza in porto. Piano naufragato

Armatori divisi, tanti si tirano indietro. E i conti non tornano più

Vigilanza

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Civitanova, 14 gennaio 2018 - È naufragato il progetto degli armatori di introdurre in porto un servizio di vigilanza notturna privata che scoraggiasse ladri e vandali dal prendere di mira le barche. Negli ultimi mesi dell’anno scorso erano stati contattati alcuni istituti e, dai e ridai, ci si era quasi messi d’accordo con uno di questi sull’ammontare del contratto e altri dettagli del servizio, a cominciare dall’orario di lavoro del vigilante. S’era persino pensato, in caso di intesa precoce, di attivare il rapporto di lavoro già in occasione delle festività natalizie.

Alla fine, invece, non s’è fatto più niente per i distinguo fra le due cooperative dei pescatori e all’interno delle singole sigle, con troppi soci indisponibili a contribuire alla spesa, sicché i «superstiti» tra gli interessati avrebbero dovuto versare mensilmente, per far quadrare i conti, somme spropositate rispetto all’idea iniziale. Di positivo c’è che, nelle ultime due settimane, non sono stati segnalati altri furti ai danni degli scafi in porto. Dopo il colpo messo a segno nella plancia del peschereccio Giuseppe Palestini, s’è verificato solo un tentativo di intrusione, andato a vuoto, a bordo del Fratelli Caldaroni.

La flotta civitanovese dello strascico scenderà presto sotto le 30 unità. La settimana prossima concluderanno la loro pluridecennale carriera le barche Giuseppe Palestini e Bruno, a cui è arrivato l’ok per la demolizione con relativo indennizzo economico. In precedenza s’era fermato per lo stesso motivo il Campione. E prima ancora era toccata a Fratelli Caldaroni, Laura Madre, Luna Rossa e Ennio Calderoni.

Angelo Gaetani, proprietario del Dante Padre, ha invece deciso di rinunciare all’opportunità (anche il suo scafo era stato inserito nella lista degli aventi diritto), scommettendo ancora su un mestiere che, negli ultimi anni, è via via retrocesso, almeno in Italia, in termini di potenzialità e di redditività. In seguito alle nuove norme introdotte dal decreto legge fiscale di, da quest’anno i produttori attivi nel Mic (mercato ittico comunale) di Civitanova dovranno anticipare cifre cospicue per l’Iva. Già il prossimo mese il Consiglio dovrebbe prendere in esame la riforma dello statuto Mic, finalizzata a neutralizzare questa stretta fiscale.