"Bucato e pulizie personali, la fontana è usata solo da rom"

Davanti c’è una trattoria, l’ira della titolare: toglietela. Annalisa Pinesi paga 1400 euro per i tavolini fuori

Un uomo  che sta usando  la fontana  per fare il bucato

Un uomo che sta usando la fontana per fare il bucato

Civitanova, 3o luglio 2015 - Il 3 aprile ha aperto la trattoria, in via Venere, una delle più caratteristiche del vecchio borgo marinaro; il Comune ha rilasciato regolare autorizzazione anche per l’occupazione di suolo pubblico, dinanzi al locale, ove ha piazzato tavoli e sedie, per un costo di 1.400 euro l’anno. A spese proprie periodicamente provvede anche alla derattizzazione e tre volte al giorno spazzola e risciacqua accuratamente il vicolo per rinfrescarlo e tenerlo ben pulito. I clienti non mancano così come i problemi, per cui qualcuno viene, siede al tavolo, osserva, si alza e se ne va. Galeotta è la vecchia fontana, a un passo dai tavoli dove in queste serate di caldo asfissiante siedono i clienti per consumare zuppe di pesce, arrosto e fritturine.

Il problema è che quella fontana, secondo la denuncia di Annalisa Pinesi, la titolare della trattoria, svolge solo in minima parte la funzione di dissetare quanti si trovano a passare da quelle parti, ma viene utilizzata per altre funzioni poco in linea con il vivere civile e tantomeno con l’esercizio di un’attività di ristoro regolarmente autorizzata. Lì, infatti, si va spesso a sciacquare piedi e ciabatte intrisi di sabbia del vicino litorale, ma lì vanno soprattutto famiglie di zingari e rom con tanto di vispi pargoli al seguito. Lì si rinfrescano, fanno bucato e curano le pulizie personali. Lì i bambini fanno anche pipì. Insomma, tutta roba che mal si concilia con chi a pochi metri si gusta un bel risotto alla marinara. Ed allora Annalisa, che su quella trattoria ha investito e ogni mese paga una bella cifra per estinguere il mutuo, sbotta di brutto.

«Quella fontana non serve – dice –, e toglierla non porta danno a nessuno. Ho più volte cercato di mettermi in contatto con l’ufficio tecnico ma per un motivo o per l’altro non sono riuscita a parlare con i responsabili. Ho parlato con l’Atac e mi hanno detto che loro fanno solo quello che il Comune ordina di fare; ho provveduto anche a disattivare il rubinetto ma il giorno dopo sono venuti i tecnici per rimetterlo a posto. Qualcuno mi ha detto che quella fontana è intoccabile perché svolge un servizio sociale: sulla mia pelle mi sto rendendo conto che il servizio lo svolgono solo a favore degli zingari. Capisco che se si accampano a Civitanova, anche loro hanno esigenze elementari, ma perché riservare proprio al centro, accanto ad un ristorante, una fontana per le pulizie personali, quando ce ne sono di periferiche e anche riservate? Ma ti pare che questo debba succedere in una città turistica? Avrei fatto a meno di fare questa denuncia pubblica – conclude Annalisa – ma mi ci hanno costretto. Com’è possibile tutto ciò?»