Far west a Fontespina, il poliziotto ferito: "Era pronto a ucciderci"

Albanese in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Quindici giorni di prognosi per l'agente ferito. Gli auguri del procuratore capo

Poliziotti al lavoro (foto d'archivio)

Poliziotti al lavoro (foto d'archivio)

Civitanova Marche  (Macerata), 21 dicembre 2014 - LO HA CHIAMATO il procuratore capo Giovanni Giorgio per complimentarsi per l’arresto, il coraggio, gli auguri di pronta guarigione e invitarlo appena possibile in Procura. «Mi ha telefonato subito e si è voluto anzitutto assicurare che stessi bene e poi mi ha detto che avrebbe voluto incontrarmi in Procura», racconta l’assistente capo di polizia Stefano Di Paolo, 43 anni, da venti a Civitanova.

È lui il poliziotto chel’albanese ha tentato di investire per due volte e che è rimasto ferito (15 giorni la prognosi). Intanto, come va? «Le condizioni fisiche vanno migliorando, ma ho contusioni multiple alla parte sinistra del corpo, perché al primo tentativo è riuscito a urtarmi e sono caduto, quando ci ha riprovato l’ho schivato e poi ho esploso un colpo di pistola, mirando alla gomma posteriore sinistra per evitare che investisse un mio collega».

Non si era fermato all’alt?

«Avevamo posizionato una nostra macchina al centro della carreggiata, siamo scesi e gli abbiamo intimato l’alt con paletta d’ordinanza. Lui ha messo in moto e mi è venuto addosso. Sono caduto in terra e siccome la strada era sbarrata dalla nostra auto, ha fatto marcia indietro di venti metri e poi è tornato verso di me a tutta velocità. Mi sono gettato verso il marciapiede e poi ho preso la pistola e ho sparato mirando alla gomma, perché ho intuito che voleva investire anche un altro poliziotto. A quel punto, con una manovra spericolata è salito con l’Audi sul marciapiede e nella fuga ha urtato contro la portiera dell’auto civetta e si è diretto in via IV Marine. Tutto questo con una ferocia e una determinazione che poche volte ho visto. Voleva travolgere i poliziotti, era pronto a tutto».

Ha avuto paura?

«Fa parte del nostro lavoro confrontarci con questi rischi, ma stiamo facendo tutti gli sforzi possibili e ci stiamo esponendo ancora di più».

Il commissario Malvestuto ha parlato di cattura di un personaggio pericoloso...

«Era senza scrupoli. Per poco non provocava una tragedia con l’incidente sulla statale».

Alla fine l’avete preso.

«Ho stretto i denti e l’ho inseguito. Lo abbiamo braccato per un chilometro. Prima ha oltrepassato i binari per raggiungere la spiaggia, poi vedendosi braccato ha riattraversato la ferrovia ed è sbucato sulla statale, si è messo a correre verso via Ricci e poi via Cagni. Qui ho esploso un altro colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio, ma non si è fermato. Ha scavalcato recinzioni, è salito sui tetti e alla fine lo abbiamo preso anche con l’aiuto di pattuglie arrivate di rinforzo».

Poi la telefonata dal procuratore.

«Mi ha fatto piacere. Subito i vertici della polizia e il capo della Procura si sono preoccupati per me».

Che sta succedendo a Civitanova?

«Quando sono arrivato si stava con le chiavi attaccate alla porta, ma col passare del tempo la delinquenza è aumentata vertiginosamente».