La maestra faccia a faccia con il ladro. “Mia figlia ha bisogno di tranquillità”

Civitanovese aggredita a Porto Sant’Elpidio, la madre: deve riprendersi

Carabinieri in azione (foto archivio)

Carabinieri in azione (foto archivio)

Civitanova Marche (Macerata), 22 ottobre 2014 - Ci pensa la mamma a vegliare sulla privacy della maestra di 27 anni, civitanovese, che domenica è stata vittima di una violenta aggressione da parte di un balordo che si è introdotto nella scuola materna ‘Sacra Famiglia’ a Porto Sant’Elpidio durante la festa dell’accoglienza.

«Mia figlia sta riposando, ha bisogno di tanta tranquillità per superare quanto le è accaduto — dice la donna —. Non è stata certo una bella esperienza per lei». Man mano che le indagini dei carabinieri proseguono, si definiscono i contorni di un episodio che ha scosso profondamente le Piccole Suore della ‘Sacra Famiglia’, per quanto accaduto nei corridoi della struttura.

Secondo gli investigatori, l’aggressore si trovava al secondo piano, nel locale adibito a guardaroba, molto probabilmente con l’intento di rubare qualcosa. I rumori che ha provocato devono aver attirato l’attenzione della maestra, che andando a controllare, si è trovata davanti l’intruso, che l’ha aggredita con violenza, palpeggiata e poi scaraventata a terra, nel corridoio, dopodiché il malvivente è scappato dall’ingresso principale, mischiandosi tra la tanta gente che era fuori in cortile a festeggiare.

Gli inquirenti non escludono che l’intento iniziale del malvivente (un italiano di circa 25 – 30 anni di età) fosse quello di rubacchiare nella scuola e che si sia poi trasformato in un tentativo di violenza ai danni della ragazza. I carabinieri procedono per violenza sessuale (reato che si configura al momento del palpeggiamento) e per verificare le reali intenzioni del malvivente. Ma la mamma della maestra non fa supposizioni: «Non mi interessano le ipotesi, perché sta alla giustizia fare il suo corso». La speranza è che prendano il responsabile, «che mia figlia non conosceva». Le immagini in possesso dei carabinieri pare individuino con buona chiarezza il giovane.

Purtroppo non ha sortito il risultato sperato il confronto con i fotogrammi di un altro tentato furto accaduto in una città vicina. «Mi dispiace che quanto accaduto abbia intaccato la reputazione di un’ottima scuola», aggiunge laconica la donna. «L’impressione che abbiamo? Di essere state violate come donne», è la risposta che purtroppo si commenta da sola: le contusioni e i traumi passeranno, per le lesioni interiori ci vorrà un po’ più di tempo. «Ma io come madre devo solo pensare a salvaguardare mia figlia».