Meningite, donna in gravi condizioni

Civitanova, colpita da una forma batterica e ricoverata in terapia intensiva

La dirigente dell’Area Vasta 3 Tiziana Bentivoglio

La dirigente dell’Area Vasta 3 Tiziana Bentivoglio

Civitanova Marche, 21 giugno 2016 - Una giovane donna di Civitanova è stata ricoverata all’ospedale ed è sottoposta a terapia intensiva perché colpita da meningite da pneumococco. Si tratta di una forma sporadica per la quale non è indicata la profilassi di chi è stato in contatto con la persona malata.

«E, infatti, non c’è alcun rischio di contagio», spiega la dottoressa Tiziana Bentivoglio, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3 e responsabile della struttura complessa di igiene e sanità pubblica di Civitanova. «Questo tipo di meningite batterica, dovuta allo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) – aggiunge –, è seria e impegnativa per chi la contrae, ma non c’è alcun rischio di una sua diffusione. La situazione è sotto controllo e alla paziente viene effettuato il trattamento antibiotico previsto».

Ma poiché il nostro tempo è spesso pervaso da paure irrazionali o, comunque, infondate, la Bentivoglio coglie l’occasione per sottolineare ancora una volta l’importanza della prevenzione. «Anche contro questa patologia – spiega – l’arma più efficace resta quella della prevenzione e, in particolare, quella della somministrazione, peraltro gratuita, del vaccino. E questo vale in primo luogo per i bambini, per i quali la vaccinazione è da noi raccomandata, in quanto ricompresa nel calendario delle vaccinazioni per l’infanzia, rispetto alle quali, purtroppo, c’è una certa disaffezione. Ma vale anche per gli anziani e per adulti in condizioni fisiche particolari».

Una indicazione importante, anche perché il vaccino attualmente in uso si è mostrato efficace in riferimento ai tredici principali ceppi di pneumococco circolante. Meglio ricordarsi di questo piuttosto che spaventarsi e correre a comprare degli antibiotici. «Nel caso in questione – prosegue Bentivoglio – abbiamo contattato subito medici di base e farmacisti affinché fosse evitata l’inutile, se non pericolosa, corsa all’assunzione dell’antibiotico profilassi. Semmai i cittadini riflettano di più sull’importanza delle vaccinazioni, considerato, come più volte abbiamo sottolineato negli ultimi mesi, che queste negli ultimi anni sono andate via via diminuendo. In questo modo aumentano i rischi non solo per chi non si vaccina, ma per l’intera comunità».

I soggetti più a rischio di sviluppare una infezione grave da pneumococco sono i bambini, soprattutto nei primi due anni di vita, gli anziani (i più a rischio sono quelli con più di sessantacinque anni) e le persone che soffrono di patologie che deprimono il sistema immunitario, persone con malattie croniche (come il diabete, le cardiopatie, le malattie del fegato, l’insufficienza renale, le malattie del sangue, malattie respiratorie).