Un boato, poi la voragine: frana sotto il Colle dell’Infinito

Paura a Montemorello: si è aperta una cavità profonda sette metri

Lo smottamento ha interessato il lato destro della strada  che costeggia il Colle dell’Infinito

Lo smottamento ha interessato il lato destro della strada che costeggia il Colle dell’Infinito

Recanati, 24 maggio 2015 - Si è aperta una grossa voragine sotto il Colle dell’Infinito, sul lato destro della strada che costeggia il luogo leopardiano, davanti all’ex laboratorio analisi dell’ospedale Santa Lucia. Il grave smottamento del terreno, l’area ospita il sistema fognario che raccoglie le acque che scendono dal quartiere di Montemorello, si è registrato verso l’ora di cena preceduto da un boato per l’enorme quantità di terra che, cedendo a valle, ha aperto una cavità di enormi dimensioni, circa 7 metri di larghezza ed altrettanti di profondità. L’intera zona del colle non è nuova a questi smottamenti del terreno che mettono in pericolo non solo le strutture interne del parco leopardiano, ma anche la parte che dalla strada della circonvallazione (via Colle dell’Infinito) si apre nel sottostante pincetto. Un segno evidente è la ringhiera che, poco più a monte, si è staccata di molti centimetri dal bordo del marciapiede piegandosi verso la scarpata.

Sul posto é intervenuta una squadra di operai dell’ufficio tecnico comunale che ha provveduto a transennare il lato della strada, interessata dalla voragine, e a sistemare un semaforo per regolare la circolazione con senso unico alternato. Si è reso necessario, anche per evitare ingorghi e pericoli alla circolazione dei veicoli, chiudere il tratto di via Badaloni, compreso dall’incrocio di via Montemorello all’innesto con la circonvallazione. Divieto che, purtroppo, ieri mattina non tutti gli automobilisti hanno rispettato creando non pochi disagi alla circolazione, già resa difficile dal semaforo che ha rallentato il flusso di auto e dall’uscita delle stesse dal parcheggio interno dell’ospedale dove insiste sia la dialisi che la camera mortuaria.

Nella mattinata di ieri è stato effettuato un primo sopralluogo dei tecnici per valutare la portata del movimento franoso, che potrebbe essere ben più consistente perché in parte mascherato dalla folta vegetazione, e definire gli interventi urgenti da mettere in atto. Le piogge abbondanti di venerdì hanno anche accentuato un movimento franoso in località San Pietro, in una zona già transennata da tempo perché soggetta a questo fenomeno. Quello delle frane e del lento ma inarrestabile movimento a valle della terra era stato denunciato, più di un anno fa, dallo stesso sindaco Fiordomo che rivolse un appello al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, perché venisse a Recanati per verificare di persona. Il sindaco richiamò il governo a mettere in atto un progetto per la tutela della collina del poeta, «un grande piano nazionale – affermò – di consolidamento e recupero di un’area che in trent’anni ha subito l’effetto di cedimenti e smottamenti vari che lentamente la stanno facendo scivolare a valle».