Tragedia di Natale in A14, "Non ho preso cocaina prima di guidare"

Il 44enne travolse e uccise madre e figlio: dal pm per dare la sua versione

Lo schianto in A14 nel giorno di Natale

Lo schianto in A14 nel giorno di Natale

Civitanova, 1° febbraio 2016 – Non dorme, non riesce a capacitarsi di quello che è accaduto ed è in cura da uno psicologo. Anche la sua vita si è fermata il giorno di Natale, quando l’auto sulla quale stava viaggiando, una Opel Corsa, è piombata su una Fiat Punto, ferma nella corsia d’emergenza in A14, uccidendo sul colpo una madre di 27 anni, Samina Koussar, e il figlio di dieci mesi, di origine pakistana, ma residenti a Civitanova.

Un 44enne, ex titolare di ristoranti a Fano, è indagato per omicidio colposo plurimo aggravato. Aggravato dal fatto che le analisi di laboratorio, effettuate subito dopo il suo arrivo in ospedale, hanno accertato che aveva in corpo cocaina.

E oggi l’investitore, assistito dall’avvocato difensore Venturi, racconterà la sua verità al pubblico ministero Giovagnoli, titolare dell’inchiesta. Il ristoratore fanese ha infatti chiesto spontaneamente di potere parlare col pm per spiegare la sua versione dei fatti su quel maledetto incidente, che ha provocato la morte di due giovani vite e il ferimento grave del resto della famigliola, il marito e l’altro figlio più grande. Pare che il fanese avesse da almeno quattro anni dei problemi di depressione; da quando aveva perso la madre era costretto ad assumere psicofarmaci che gli erano regolarmente prescritti dai medici.

«Ma non ho preso cocaina prima di mettermi in auto», ha sempre ribadito agli amici più cari. Ed è quanto potrebbe sostenere oggi davanti al procuratore capo Giovagnoli. A lui però dovrà spiegare, con chiarezza, il perché di quella elevata quantità di coca rilevata nel suo corpo dalle analisi di laboratorio. Sempre agli amici, il fanese ha confidato di avere scoperto di aver ucciso due persone solo una volta in ospedale. «Ho perso i sensi e mi sono ritrovato sdraiato su una barella dell’ospedale – ha detto tra le lacrime –. Ero convinto di essermi ribaltato con l’auto. È stato in seguito un mio amico a dirmi che ero rimasto coinvolto in un terribile incidente stradale nel quale avevano perso la vita due persone. Non ricordo nulla, ho un vuoto di memoria».