Pasqua, niente messa per i fratelli pusher finiti ai domiciliari

Il giudice ritiene che i bisogni di natura religiosa possano essere soddisfatti anche "con modalità diverse dalla diretta partecipazione"

Il Tribunale di Macerata

Il Tribunale di Macerata

Civitanova Marche (Macerata), 1 aprile 2015 - Niente Messa di Pasqua per Andrea Palmioli e Jonathan Magini, i due fratelli agli arresti domiciliari dopo la condanna per i 500 grammi di marijuana trovati in casa loro. I due giovani civitanovesi hanno avviato da qualche tempo un percorso di riavvicinamento alla fede, all’interno del quale hanno anche chiesto di poter fare la Cresima; per questo sono stati autorizzati a ricevere in casa il parroco, per il necessario catechismo prima del sacramento.

IN QUESTO loro percorso, volevano poter assistere alla messa pasquale nella chiesa di San Carlo Borromeo, a Fontespina, domenica mattina. Ieri mattina dunque gli avvocati Giancarlo Giulianelli e Vando Scheggia hanno depositato un’istanza al tribunale per i due ragazzi, ma il giudice Danilo Russo l’ha respinta. Nella sua pronuncia, il magistrato ribadisce la sussistenza delle esigenze cautelari, ricorda la necessità di rispettare i diritti delle persone, ma ritiene che i bisogni di natura religiosa possano essere soddisfatti anche «con modalità diverse dalla diretta partecipazione».

DUNQUE, niente autorizzazione per andare alla messa per i due fratelli. I due ragazzi sono rimasti sconcertati dal rifiuto del permesso: «Perché negare loro il corpo di Cristo?», domanda la madre. «Da un lato – commenta l’avvocato Giulianelli – un ragazzo accusato di spaccio è stato autorizzato ad andare a giocare a calcio ogni giorno, da un altro due ragazzi accusati di spaccio non potranno neppure partecipare a una messa domenicale per santificare la Pasqua».

p. p.