Fuoco amico sulla Cecchetti: "La Sglavo si dimise per meno"

L’assessore nel mirino dopo le parole sui Leoni Neri

L’assessore Cristiana Cecchetti

L’assessore Cristiana Cecchetti

Civitanova Marche, 30 ottobre 2014 - Il fuoco nemico si è scatenato sul web, quello amico anche e sono le donne del Pd a condannare l’assessore Cristiana Cecchetti (tessera Pd ma espressa da Uniti per cambiare). Non le perdonano la frase «con le pelli dei leoni neri si dovrebbero fare scendiletto», postata su Facebook. Lidia Iezzi, consigliere comunale Pd, è durissima. Prima auspica una indagine veloce sulla presenza della sede dei Leoni Neri drappeggiata di simboli fascisti nella palestra della città alta: «Una cosa grave e vergognosa. Ma, mi spaventa ancor di più, perché fatta da un rappresentante di questa amministrazione, e me ne discosto fortemente, la ‘battuta’ dell’assessore Cecchetti che non ho neanche il coraggio di riprodurre. Ricordo che circa un anno fa un assessore del Pd si è dimessa per una battuta infelice, ma non di questa gravità».

Anche Caterina Pucci (Pd) la condanna. Ma, non sembrerebbe riprodursi lo schema Sglavo. Ieri mattina faccia a faccia tra sindaco e Cecchetti in Comune e al termine l’assessore ha detto di «essere uscita rinfrancata dal colloquio. Comunque sono meravigliata. La mia frase sui Leoni Neri, seppure possa essere valutata sopra le righe, non ha nessuna valenza di istigazione alla prevaricazione fisica. Intendevo che questi gruppi vanno ridotti a ‘scendiletto politico’, perché sono movimenti fuori legge, che in base al dettato costituzionale e alla legge Mancino vanno sciolti in quanto portatori, loro non io, dei peggiori germi del secolo passato. Rigetto la strumentalizzazione che si è fatta, la mia storia personale e politica parla per me: sono e rimango pacifica e non violenta, ma anche profondamente e rigorosamente antifascista». Quanto agli attacchi del Pd «tutti liberi di prendere le distanze da me. Sono assolutamente rinfrancata dal colloquio con il sindaco e con gli esponenti della maggioranza. Ho avuto tanta solidarietà dai cittadini e tanti sms da chi ha saputo valutare la frase per quello che era, una battuta».