«Civita Park, procedura e variante irregolari»

Nuovo incontro a Roma, ma l’autorità Anticorruzione resta sulle sue posizioni

Raffaele Cantone, presidente Anac

Raffaele Cantone, presidente Anac

Civitanova, 7 luglio 2016 - «All’Anac è stato un confronto pressoché inutile». Il sindaco Tommaso Corvatta commenta laconico l’esito dell’audizione di ieri pomeriggio a Roma, ottenuta dal Comune su sua richiesta, all’Autorità nazionale dell’anticorruzione in merito all’inchiesta sulla Civita Park.

Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, aveva definito irregolare tutto quello che dal 2007 era stato deliberato nella zona tecnico distributiva perché affidate senza gara di appalto le opere di un cantiere che ha mosso qualcosa come 20 milioni di euro circa. Il confronto chiesto da palazzo Sforza sarebbe dovuto servire a spiegare e a legittimare, con il supporto di argomenti giuridici, le scelte adottate per la parte relativa alla variante funzionale alla realizzazione del palasport.

«L’Anac è rimasta sulle sue posizioni. Non c’è stata nessuna permeabilità» ha aggiunto Corvatta. A rappresentare l’amministrazione comunale c’erano il segretario generale Piergiuseppe Mariotti, che è stato il relatore, e il dirigente dell’ufficio Urbanistica, Maurizio Scarpecci. Per l’autorità dell’anticorruzione, era e resta irregolare la procedura avviata nel 2007 con la convenzione stipulata dall’allora giunta con Mauro Mattucci, patron della Civita Park, firma che diede il via ai lavori del centro commerciale e della fiera, e irregolare è anche la variante che nel 2012 introdusse nel progetto anche il palazzetto dello sport. Tutto avrebbe dovuto passare per gare di appalto e non essere affidato direttamente a Mattucci.

L’argomento, pure esposto durante l’audizione, che tutti gli atti deliberati, oltre ad essere stati valutati sulla base delle leggi in materia avevano anche l’obiettivo di portare a casa opere importanti per lo sviluppo della città non ha scalfito le conclusioni dell’Anac. Che sono anche agli atti dell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Macerata sulla Civita Park e nella quale sono indagate, per presunto abuso d’ufficio, tre giunte comunali (sindaci e assessori) che dal 2007 ad oggi hanno gestito la vicenda urbanistica.