Sanità, Corvatta bacchetta Carancini: «Non pensi solo a Macerata»

Il sindaco di Civitanova contro quello del capoluogo

Corvatta e Carancini

Corvatta e Carancini

Civitanova Marche, 5 novembre 2014 - Corvatta contro Carancini sulla sanità. Per il sindaco di Civitanova è finito il tempo dei localismi e occorre pensare in termini di area vasta. «Caro Romano – scrive – non sei solo il sindaco di Macerata, ma anche il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Area vasta, su di te cade il peso della rappresentanza delle istanze del territorio e non solo dei cittadini del capoluogo. Hai la possibilità di farlo seguendo una logica corretta di ospedale diffuso dalla rete clinica dei vari presidi, con l’appoggio di tutti i comuni. Forse è giunto il momento di pensare a un grande progetto per la sanità provinciale che ci metta in condizione di competere per qualità e quantità di servizi con le altre province. Per questo progetto, mi è sembrato che la maggior parte dei comuni sia disposta a collaborare».

Fa immaginare un Carancini isolato questa sortita che segue la conferenza dei sindaci che s’è tenuta a Civitanova e ricalca le critiche del sindaco di San Severino, Cesare Martini. «Non è più tempo – aggiunge Corvatta – delle attese e dei contrasti, è tempo di assumere posizioni comuni forti e di pretendere dalla Regione il rispetto dei criteri di rete clinica da lei stessa promulgati, sia quando in base a essi si prediliga l’ospedale di Macerata, sia quando risulti preminente Civitanova o San Severino-Camerino, sia quando debbano essere difesi servizi a Recanati, Tolentino o Matelica. È tempo che tutti assieme si chieda alla Regione un ritorno sul territorio. Penso ad esempio a una quota significativa dei 400 posti di residenza protetta da assegnare nei primi mesi del prossimo anno, che vadano a coprire le nostre esigenze di maceratesi. C’è bisogno di stemperare la logica di accorpamento dei servizi, con quella di attenzione al territorio, ai distretti sanitari che debbono essere curati per limitare l’ospedalizzazzione. Ne abbiamo una prima occasione tra pochi giorni, all’incontro con la Commissione regionale sanità, alla quale possiamo parlare con unica voce forte».