Il Comune di Porto Recanati sull’orlo della crisi, il sindaco sfida il Pd

Lettera della Montali sul Burchio: «Votino con la minoranza»

Il sindaco Sabrina Montali

Il sindaco Sabrina Montali

Porto Recanati, 3 novembre 2014 - Il Comune di Porto Recanati sull’orlo della crisi sul progetto di resort e villette al Burchio. Il sindaco Sabrina Montali cerca di mettere alle strette il Partito democratico, dopo il parere legale del professor Fabrizio Lorenzotti che mette in dubbio la procedura di annullamento delle autorizzazioni. In una lettera aperta al Pd, il sindaco ha chiesto espressamente di uscire allo scoperto. «Se il Partito democratico ha deciso autonomamente di acquisire un proprio parere legale in totale divergenza da quello assunto dall’amministrazione - scrive il sindaco - quello stesso partito non potrà che essere coerente con questa scelta, presentando senza indugi, tramite i propri consiglieri comunali e come consentito dai regolamenti , una proposta di delibera da sottoporre al consiglio comunale per l’approvazione definitiva della variante sul Burchio sulla quale intercetterà, come è facile prevedere, il voto favorevole della minoranza, assumendosi con ciò la responsabilità delle sue scelte».

«L’amministrazione comunale, a seguito della presentazione da parte della Coneroblu del parere del prof. Ermanno Calzolaio, ha deciso con una delibera della giunta comunale approvata all’unanimità, di conferire incarico ad un legale esperto in materia per verificare la regolarità del procedimento amministrativo sino ad oggi espletato, sia sotto il profilo della legittimità degli atti amministrativi adottati sia in ordine alla validità ed agli effetti degli atti negoziali stipulati. Si è trattato di un atto dovuto, adottato nel rispetto di un preciso progetto politico e del programma di governo approvato dal consiglio comunale, che ha senza possibilità di equivoci scelto di tutelare il territorio riducendo il consumo del suolo e abbandonando interventi di ulteriore cementificazione, come nel caso della variante del Burchio. Con l’acquisizione del parere richiesto dall’amministrazione comunale si è conclusa la verifica preventiva necessaria per consentire al consiglio comunale di assumere una decisione coerente con le linee programmatiche di governo».

Il sindaco se la prende con il Partito democratico per aver «deciso, senza alcun preventivo confronto con l’amministrazione che dovrebbe sostenere, di affidarsi a propri consulenti, cui è stato affidato l’incarico di confutare la fondatezza del parere acquisito dall’amministrazione comunale e la correttezza degli atti posti in essere dal responsabile del procedimento. Lo stesso Pd ha poi deciso di divulgare il contenuto del parere acquisito ponendosi di fatto e pubblicamente come controparte del Comune, in totale ed acritica adesione alle argomentazioni sostenute dalle parti private. Non spetta all’amministrazione replicare in punto di diritto (tanto meno pubblicamente) alle tesi sostenute dai legali ingaggiati dal Pd, visto che il partito non è parte del procedimento amministrativo, né sarà mai parte dell’eventuale processo amministrativo che dovesse sorgere all’esito di questa vicenda. Questa amministrazione, che ha la responsabilità del governo di questa città, ha però in questo momento un preciso dovere (sul quale peraltro tutti i pareri concordano), che è quello di assumere una decisione sulla variante del Burchio e di assumerla nei termini. Diversamente questa amministrazione non potrà che essere coerente con il percorso intrapreso, che continua a ritenere il più giusto e sensato per la città, attendendosi lealtà e coerenza da parte di una delle forze politiche che la sostiene».