Insulti razzisti al calciatore di colore, partita a porte chiuse per il Porto Potenza

Sabato gara senza tifosi contro la Moglianese. Parla il presidente Carbone

Giuseppe Carbone, presidente del Porto Potenza Calcio

Giuseppe Carbone, presidente del Porto Potenza Calcio

Porto Potenza, 21 novembre 2014 - Partita a porte chiuse per insulti razzisti a un calciatore di colore. Succederà domani al Porto Potenza Calcio che dovrà affrontare la partita casalinga del campionato di Prima Categoria contro la Moglianese senza pubblico. Il giudice sportivo della Figc regionale, dopo i fatti accaduti in occasione della gara Porto Potenza-Amatori Corridonia dello scorso 8 novembre, ha punito il comportamento offensivo, irriguardoso e discriminatorio della tifoseria portopotentina nei confronti di un calciatore di colore della squadra avversaria (nello specifico Okere).

Su questi fatti è intervenuto con un proprio comunicato anche il “Gruppo Ceres” che comprende i giovani ultras sempre presenti al seguito della squadra rossonera, i quali hanno proclamato a gran voce la loro innocenza in merito al presunto comportamento discriminatorio che poi è stato la causa scatenante della mano pesante del giudice sportivo. Sulla vicenda la società rossonera ha preferito mantenere un profilo basso per non alimentare ulteriori polemiche; a distanza di diversi giorni e alla vigilia di un match fondamentale per il proseguio del campionato il presidente Giuseppe Carbone esprime il pensiero della società: «Prendiamo atto del comunicato dei tifosi e vogliamo credere fortemente nella loro innocenza; sappiamo che sono ragazzi molto attaccati ai colori sociali, seguono tutte le partite e fanno sentire sempre il loro incitamento. Sta di fatto comunque che la società si trova a dover pagare nuovamente un conto salatissimo: dopo la maxi-multa dello scorso maggio per i fatti di Offagna, che ci sono costati quasi 4.000 euro, arriva un’altra stangata stavolta non solo economica. Contro la Moglianese, appaiato in classifica e in lotta con noi per la salvezza, giocheremo senza pubblico e a porte chiuse, in un clima surreale che speriamo non condizioni i nostri giocatori che, per un match del genere, avrebbero avuto bisogno di ben altro incitamento. Non vogliamo colpevolizzare nessuno, anzi chiediamo ai nostri tifosi di starci vicini proprio partendo dai presupposti sani di un vero incitamento e, quando occorre, di critica costruttiva, responsabilizzandosi ed isolando i facinorosi (che sono sicuramente in piccolissima percentuale). La nostra squadra già sabato scorso a Montelupone ha dimostrato grande carattere rimontando un passivo pesante; contro la Moglianese farà ancora la sua parte perché crede nella salvezza, e lo dovrà fare senza il calore dei suoi tifosi. Ma già dal prossimo turno speriamo che il feeling riprenda, stavolta con uno spirito più responsabile e senza altre multe che la società non può permettersi di pagare».