Venerdì 26 Aprile 2024

Porto blindato, monta la protesta. Scatta una doppia raccolta firme

Chiuso il molo. Petizione sul web e da 'Verde Azzurro'

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Civitanova, 23 novembre 2014 - CRESCE in rete, e non solo, la mobilitazione dei cittadini cui non vanno giù la chiusura dell’ultimo tratto del molo est e dell’intero molo foraneo e, più in generale, il divieto di accedere alle scogliere e di esercitare in porto l’hobby della pesca sportiva. Nelle ultime ore sono state promosse due raccolte di firme per il ripristino della situazione precedente. Una di esse viene veicolata on line dal gruppo Facebook “Sei un civitanovese se…” mentre l’altra, che segue binari più classici, è stata attivata presso il negozio di pesca “Verde Azzurro” (quartiere San Marone). Già decine e decine di persone hanno sottoscritto l’appello, con la prospettiva di ulteriori adesioni.

Intanto, il nuovo comandante del porto Michele Grottoli, che ha deciso nei giorni scorsi la “stretta” dopo aver analizzato lo status quo e i rischi per l’incolumità pubblica connessi alle defaillance del nostro scalo marittimo, ribadisce i cardini della sua strategia: ha limitato l’agibilità del porto in ossequio ai principi di legalità e sicurezza e alle norme vigenti, nella convinzione che l’adozione dei dovuti accorgimenti (piccoli ritocchi e non già interventi strutturali ad ampio raggio) gli consentiranno di rimuovere presto i divieti, di riconsegnare alla città un porto riqualificato e fruibile da tutti e di “riabilitare” la pesca con la canna in alcuni tratti, secondo modalità che non mettano a repentaglio l’incolumità degli appassionati.

Alcuni addetti ai lavori lo hanno rassicurato sul fatto che il remake potrà essere completato nel giro di poche settimane, in modo che il porto possa tornare accessibile in tutti i suoi scorci entro Natale, se possibile. Una scadenza verosimile solo nel caso in cui non si debba bussare in Regione. Grottoli si dice disposto a confrontarsi presto con le associazioni attive nel settore della pesca sportiva. E, se glielo chiedessero, non direbbe no all’estensione del circuito ciclopedonale nell’area portuale, fino al molo est. Si apprende intanto di un infortunio (l’ultimo in ordine di tempo) in cui incappò due mesi fa un giovane, cadendo sul molo dopo un maldestro tentativo di arrampicata su un trasmettitore telefonico. Per fortuna precipitò sull’asfalto della carreggiata anziché sulla scogliera, dove avrebbe potuto rompersi l’osso del collo. Il giovanotto firmò un esposto, dove si segnalava l’assenza delle dotazioni di sicurezza. Il giro di vite della Capitaneria si spiega anche così.