Ragazzino morto annegato: per Ibrahima fatale una buca sul fondale

Escluso il malore: stop all’autopsia. Il 13enne inghiottito da un avvallamento profondo due metri LE FOTO IL VIDEO

Il comandante Grottoli parla con il padre  di Ibrahima Cisse (in piccolo) fuori dall’ospedale

Il comandante Grottoli parla con il padre di Ibrahima Cisse (in piccolo) fuori dall’ospedale

Civitanova Marche (Macerata), 21 maggio 2015 - NON SAREBBE annegato per un malore, ma perché inghiottito a pochi metri dalla riva da una di quelle buche che si spalancano anche dove i fondali sono bassi e che chi frequenta il mare di Fontespina conosce. Era profonda circa due metri quella da cui è stato recuperato il corpo di Ibrahima Cisse, il tredicenne senegalese che era arrivato in Italia insieme al padre otto mesi fa ed è morto lunedì scorso (foto e video) all’altezza dello stabilimento Aloha sul lungomare nord. 

POI LA SCUOLA, gli allenamenti e le partite di calcio con la Vis Civitanova, una vita da adolescente che cercava di integrarsi e che lunedì pomeriggio si è interrotta. Ieri, nell’obitorio dell’ospedale di Civitanova Alta il medico legale, Antonio Tombolini, ha effettuato la ricognizione cadaverica, un esame parziale ma da cui si è fatta strada l’ipotesi che Ibrahima, che non sapeva nuotare, sia annegato mentre faceva il bagno con gli amici, perché scivolato in acque più profonde. Questa dinamica verrebbe confermata anche da ricostruzioni dell’accaduto raccolte dagli inquirenti tra gli amici che erano presenti in spiaggia. Ieri c’erano anche il padre e lo zio di Ibrahima all’obitorio, per il riconoscimento del cadavere e si sono confrontati con il comandante della Capitaneria di Porto, Michele Grottoli, che sta seguendo l’inchiesta con la Procura di Macerata. Ci si attendeva che la magistratura calendarizzasse l’autopsia, ma ancora non lo ha fatto e non è detto a questo punto che venga disposta. 

ACCANTO alla famiglia in questi momenti c’è il Consolato del Senegal che ha sede ad Ascoli Piceno, contattato dalla Capitaneria di Porto, e che sta fornendo al giovane padre l’assistenza necessaria a organizzare il volo per il rientro in patria della salma e quindi il funerale che verrà celebrato con rito islamico nel paese in cui Ibrahima viveva fino a pochi mesi fa, nel villaggio di Kaffrine, e dove è rimasta la mamma. 

MA QUALCOSA verrà organizzato anche a Civitanova, per consentire a chi gli ha voluto bene, ai compagni di scuola e ai docenti della media Pirandello, agli amici e alla società della Vis Civitanova che lo aveva tesserato nella categoria degli Esordienti, e anche alla comunità senegalese che si è stretta attorno al padre, di dirgli addio.