Tentano di rapinarla, lei mette ko il bandito

Donna reagisce e gli sferra un pugno. I balordi battono in ritirata

Carabinieri (foto d'archivio)

Carabinieri (foto d'archivio)

Civitanova, 9 febbraio 2016 – Tenta di rapinare una donna, ma non fa i conti con il montante destro di lei, che lo colpisce al mento, lo stende e costringe a battere in ritirata con la coda tra le gambe e la mascella indolenzita. Di rado si può raccontare una storia in cui a uscirne con le ossa rotte è il malvivente di turno, che in questo caso non era solo. Erano in due, di mezza età, italiani, i tizi che qualche giorno fa hanno abbordato una donna che in bicicletta stava pedalando a San Marone, dalle parti di via Giusti. Loro transitano in auto, attirano la sua attenzione e con modi gentili chiedono un’informazione stradale. La donna vuole aiutare, si ferma e scende dalla sella, poi estrae il cellulare e cerca di dare loro una mano consultando Google Map. Sono le 15.30, lungo la via in quel momento non transita nessuno.

Allora uno dei due uomini scende dalla macchina, mentre l’altro ingrana la marcia e parcheggia di lato, qualche metro più avanti, scende anche lui e si avvicina alla donna, che ha lo sguardo sempre fisso sul display del telefonino e non si accorge di tutta questa manovra. Qualche istante dopo, infatti, l’aggressore tenta da dietro di arpionarla al collo con un braccio e anche di stordirla con uno straccio imbevuto di una sostanza narcotizzante, che cerca di metterle davanti alla bocca. Lei però non si fa cogliere di sorpresa e girando su se stessa gli molla un cazzottone e lo fa piegare sulle ginocchia. Spalle robuste, fisico asciutto, la donna è una agguerrita sessantenne straniera, balcanica, e i due capiscono che non è aria, così quello finito ko si rialza e scappa seguito dal compare, che alla scena aveva assistito senza muovere un dito.

Lei li vede scappare via in macchina, una vecchia Fiat rossa. Poi, con le nocche della mano destra gonfie e doloranti, si fa medicare al pronto soccorso, dove prescrivono sette giorni di prognosi. La denuncia l’ha fatta dai carabinieri, descrivendo quel che ha potuto ricordare del tentativo di aggressione e chissà che monitorando le immagini delle telecamere posizionate sulla rotatoria del Trialone, gli inquirenti non riescano a individuare la Fiat rossa, nel caso fosse transitata da quelle parti. Applausi alla gagliarda signora, eroina vendicatrice di quelle vittime che non hanno potuto o non sono riuscite a reagire.