Rispunta la targa di via Almirante, abbandonata tra i rifiuti in sala giunta

Il leader Msi è stato rimpiazzato con Nelson Mandela

La targa di via Giorgio Almirante  tra i cestini della spazzatura in sala giunta

La targa di via Giorgio Almirante tra i cestini della spazzatura in sala giunta

Civitanova, 28 novembre 2015 - Non trova pace la targa di Giorgio Almirante. La telenovela, con furiose polemiche al seguito, era iniziata in Municipio quando (nel marzo del 2013) l’assessore Francesco Peroni l’aveva infilata in un cestino dei rifiuti, interpretando in maniera «talebana» la volontà dell’amministrazione di eliminare dalla toponomastica cittadina il tributo al segretario del Msi, come poi è effettivamente avvenuto a vantaggio del premio Nobel per la pace Nelson Mandela. Era il gennaio 2013 e, a distanza di quasi tre anni, via Almirante non esiste più, ma la targa è ricomparsa e fa capolino, un’altra volta, da dietro gli stessi cestini dell’immondizia da cui tutto è cominciato.

Nascosta tra una parete e il contenitore per la differenziata della plastica, una copia della targa - di quelle sfornate dall’ufficio Toponomastica - è parcheggiata niente meno che in sala giunta, sicché la presenza della ‘buonanima’ in qualche modo aleggia come uno spettro sulle riunioni dell’esecutivo Corvatta. Come sia finita lì è un mistero, così come è sconosciuta la mano che proprio accanto ai rifiuti l’ha depositata, chissà se volutamente, ma certo con una noncuranza che farà arrabbiare ancora una volta gli aficionados del gerarca di Salò che fu anche segretario del Movimento Sociale Italiano. Va detto che, da quel dì del famoso gesto di Peroni, la targa ha sempre vagato nell’ala nord del secondo piano di Palazzo Sforza ricomparendo, di tanto in tanto, ora sopra uno scaffale, ora dietro un mobile e adesso accanto ai cestini dei rifiuti.

Che sia la stessa che veniva custodita in un ufficio del Comune come una reliquia durante il governo di centrodestra? Bene informati dicono che quella venne portata via dopo la vittoria di Corvatta e che oggi faccia parte del corredo politico privato di qualche nostalgico. Quindi il giallo resta. È però curioso che il sindaco, che per cancellare l’intitolazione della targa al missino ha affrontato pure la furia di donna Assunta Almirante, che piombò a Civitanova per impedire lo «sfregio», lanciando su Corvatta perfino colorite maledizioni, oggi tolleri (ammesso che se ne sia accorto) di averla sotto il naso nel luogo in cui si riunisce l’esecutivo.