"Sasso dal cavalcavia" nel libro del liceo: la famiglia Berdini chiama l’avvocato

Civitanova, l’indignazione dei familiari di Maria Letizia, uccisa a 31 anni: "Testo inopportuno, siamo sconcertati" L'interrogazione al Ministero

La foto pubblicata in un post su Facebook da Luigi De Rocchi, genitore di uno studente

La foto pubblicata in un post su Facebook da Luigi De Rocchi, genitore di uno studente

Civitanova, 10 ottobre 2015 – In un libro di fisica del liceo un esercizio da svolgere titolato ‘Sasso dal cavalcavia’ chiede la soluzione di un problema e apparecchia uno scenario identico al crimine di cui, nel 1996, rimase vittima la civitanovese Maria Letizia Berdini. Luigi De Rocchi, genitore di uno studente, posta su Facebook il suo sconcerto e la notizia rimbalza a Civitanova che visse come una tragedia collettiva l’omicidio di Maria Letizia, uccisa a 31 anni da un sasso lanciato da un cavalcavia della A21.

Oggi vedere il sequel di quel dramma riproposto come compito scolastico addolora e fa arrabbiare la famiglia Berdini, che ha dato mandato al suo legale di procedere, anche con le querele. Nel suo post De Rocchi non rivela la casa editrice del libro, né qual sia la scuola (sembrerebbe romana) e non risponde ai tentativi di essere contattato, ma i Berdini vogliono andare in fondo e attivare se necessario la polizia postale per fare chiarezza. Il post intanto sta facendo il giro del web.

«Ditemi – scrive De Rocchi – se è possibile che sul libro di fisica di secondo liceo di mio figlio ci sia un esercizio nel quale, per fare pratica sul moto uniformemente accelerato, si faccia uso di uno scenario come questo: un lancio di sassi da un cavalcavia per verificare se colpiranno o meno un’auto che transita sotto. Davvero non c’è più limite a nulla. Vorrà dire che non dovremo stupirci di vedere, che so, un problema di balistica in cui si chieda se la traiettoria del proiettile sarà capace di trapanare un cranio, oppure un problema di elettrotecnica nel quale si chieda con quale tensione si riuscirà a fermare il cuore di un condannato a morte sulla sedia elettrica. Noi genitori viviamo l’immane difficoltà di dover svolgere il nostro difficile ruolo nonostante la deriva di una società imbarbarita. Ci è rimasta soltanto la scuola con cui stringere un patto solidale per la crescita dei nostri figli. Che almeno questa non venga meno al suo ruolo». Per l’avvocato dei Berdini, Gianluca Gattari, «ovvio che si tratta di una roba altamente diseducativa, oltretutto destinata ai giovani e col rischio di emulazione. Gravissimo il richiamo a una tragedia, anche se non ci sono riferimenti temporali. Il mandato che ho avuto è prendere tutte le inzitive per tutelare i diritti della famiglia Berdini».

Uno choc per Maria Rosa Berdini leggere di compiti scolastici tarati su un esempio fotocopia del lancio di sassi che uccise sua sorella Maria Letizia. Una dichiarazone accorata, la sua. «Io e la mia famiglia abbiamo appreso con rabbia e sconcerto dell’esercizio che sarebbe contenuto in un testo di fisica per ragazzi di seconda liceo – dice –. L’esercizio è a nostro avviso sicuramente, quantomeno, diseducativo e inopportuno, a maggior ragione perché destinato a giovanissimi e con il rischio di emulazione del fatto contenuto nel quesito anche al fine di mero esperimento». «Il quesito crea in noi forte amarezza – aggiunge Maria Rosa Berdini – perché richiama chiaramente alla nostra memoria il grave lutto che ha colpito la nostra famiglia con la tragica morte di Maria Letizia a seguito dello stesso fatto descritto proprio nel quesito. L’esercizio, infatti, appare palesemente riferirsi al tragico evento realmente accaduto. Per tale ragione abbiamo dato incarico al nostro legale, Gianluca Gattari, per valutare in primis la genuinità del quesito e l’eventuale possibilità di agire, anche in via cautelare, per la tutela dei nostri diritti».