Affonda peschereccio: due morti e due dispersi

Sei i pescatori a bordo, si sono salvati in due. Soccorsi dalla Guardia costiera e da un'altra imbarcazione. Telefonata in diretta di un familiare FOTO La ricerca dei dispersi

Sommozzatori in azione

Sommozzatori in azione

Civitanova Marche ( Macerata ), 2 aprile 2015 -  Tragedia intorno alle sei mezzo al largo di Civitanova. Una barca utilizzata per la raccolta delle cozze, con sei pescatori a bordo, è  affondata (foto): due morti e due i dispersi, forse colati a picco con la stessa imbarcazione.Sono Michele Fini, 25 anni, di San Giovanni Rotondo (Foggia), e Giorgio Toma Viorel, 19 anni, romeno, le due vittime. I due erano stati portati in ipotermia al pronto soccorso, sono stati rianimati, ma non ce l'hanno fatta.  Romeni anche i due dispersi, Maroga Costeli, 35 anni, e Simion Vasile, 39. Sono invece salvi e illesi Leonardo Coccia, 23 ann, il comandante e Aldo Leo 37 anni, residenti a Cagnano Varano (Foggia). Con il passare delle ore si affievoliscono le speranze di trovare ancora vivi i due dispersi.

 Nel tratto di mare fra Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio operano 4 motovedette della Guardia costiera e i sommozzatori del Nucleo subacqueo di San Benedetto del Tronto. Sorvolano l’area un aereo della Guardia costiera e un elicottero dei vigili del fuoco. Lo sparviero è un motopesca a due motori, lungo 16 metri per 16 tonnellate di stazza lorda, costruito nel 1997 e iscritto al Compartimento marittimo di Rodi Garganico.

La nave raccoglie cozze per conto della Euromitili di Cagnano Varano (Foggia), e normalmente è di stanza nel porto civitanovese.  L'imbarcazione si sarebbe ribaltata per colpa di una grossa onda. A dare l'allarme un altro peschereccio, il Mattia I, alle 6.40. Secondo una prima ricostruzione della Guardia Costiera il peschereccio sarebbe affondato per uno sbilanciamento del peso dovuto al recupero del materiale ittico.   I due pescatori dispersi non sarebbero rimasti incastrati nell'imbarcazione, ma sarebbero stati trascinati via dalle onde. L'unico che era rimasto imprigionato era il comandante dello Sparviero, ma è riuscito a liberarsi. Un familiare di uno dei marittimi imbarcati ha assistito praticamente in diretta al naufragio, parlando al telefono con il suo congiunto.  Gli altri familiari dei pescatori sono arrivati al pronto soccorso.