Clienti intossicati dal tiramisù alla salmonella. "Titolare sapeva, ma lo ha fatto servire ancora"

Pancreatite, febbre e diarrea per i malcapitati. Il ristoratore, a processo, si difende: “In quei giorni non lavoravo, comunque sono solo il legale rappresentante dell’attività”

Tavola di un ristorante (Foto di repertorio Cusa)

Tavola di un ristorante (Foto di repertorio Cusa)

Civitanova Marche (Macerata), 16 settembre 2014 - Un tiramisu' alla salmonella fa finire sotto processo il titolare di un ristorante di Civitanova: un 49enne residente a Morrovalle, si ritrova infatti imputato dei reati di commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni, per quanto sarebbe accaduto nel luglio del 2012.

Secondo il capo di imputazione, l’uomo avrebbe distribuito il tiramisù (che è fatto con le uova crude) una prima sera, e due clienti sarebbero rimasti intossicati dalla salmonella. La sera seguente, sebbene la cuoca lo avesse informato del fatto che il dolce poteva aver intossicato due persone, il titolare lo avrebbe fatto servire lo stesso, ma così facendo una donna, residente a Roma, avrebbe avuto una pancreatite grave con una prognosi di 90 giorni, e altri tre avrebbero avuto gli stessi sintomi da salmonella, cioè febbre alta e diarrea.

Sulla base di queste accuse, ieri si è aperto il processo a Macerata, davanti al giudice Minerva. Il ristoratore, difeso dagli avvocati Pietro Siciliano e Domenico Formica, respinge ogni accusa: per prima cosa lui quei giorni non aveva lavorato al ristorante, poi lui è solo il legale rappresentante dell'attività, e in ogni caso non può essere accusato di aver consapevolmente intossicato i clienti, cosa che non poteva far altro che danneggiare il ristorante.

Per capire come siano andate davvero le cose, bisognerà attendere l'esame dei testimoni, per sentire i quali il giudice ha rinviato il processo a maggio. Nessuno dei clienti intossicati comunque si è costituito parte civile nel processo.